Campani alle urne: scegliere con senso di responsabilità, rileggendo il passato e gettando lo sguardo al futuro.

di Domenico Barbato

I campani saranno chiamati a rinnovare il consiglio regionale e ad eleggere il presidente della Regione in un contesto dove le funzioni e le competenze dell’Ente sono balzate agli onori della cronaca per l’emergenza dovuta al Covid-19.

Il caso della Lombardia ha sfatato un mito, ma il disastro economico del Mezzogiorno ha acuito il disagio sociale latente prima della pandemia.

Se solo si desse una lettura superficiale ai dati pubblicati dal Nucleo di Valutazione e Verifca degli Investimenti Pubblici ci si renderebbe conto che il Sud e la Campania manifestano evidenti segnali di difficoltà. Il declino delle attività industriali – passate, tra il 2000 e il 2010, dal 12% all’8% del PIL regionale – rappresenta il fattore che ha inciso in maniera grave nell’indebolimento e nella crisi (strutturale) dell’economia regionale. La congiuntura ha certamente giocato il suo ruolo, ma gli effetti nefasti sono da ricondurre a scelte politiche che

non hanno preso in considerazione le ricchezze e le possibilità di sviluppo che la Campania offriva.

L’archeologia, i monumenti, la storia, il turismo naturalistico e quello religioso sono solo alcune delle direttrici sulle quali si sarebbe potuto puntare per guidare un processo virtuoso. L’altra ovviamente è rappresentata dall’agroalimentare. A tutto ciò si sarebbe dovuto accompagnare un piano di investimento concreto di viabilità-mobilità-rete infrastrutturale. Le difficoltà sono a tutti i livelli e nessuno può fuggire dalle proprie responsabilità. Dalla Regione transitano fiumi di denaro, saperli canalizzare in occasioni di sviluppo diventa la vera sfida per chiunque siederà sulla poltrona di Governatore. Il tempo degli errori è finito. Sbagliare, oggi, significa essere messo ai margini non solo dell’Italia ma dell’Europa.

Riuscire a trasformare in sviluppo quello che abbiamo ricevuto in eredità significa assicurare ai nostri figli un futuro sereno e dignitoso.