Nota per la Settimana Santa 2021. Il Vescovo presenta le disposizioni per le celebrazioni pasquali date dalla CEI, introducendole con una sua riflessione.
Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi (Lc 22,15)
Carissimi,
la Santa Quaresima ha come estuario naturale la gioia della Pasqua; e forse mai come quest’anno ne sentiamo forte il desiderio, per uscire liberi e liberati dalla terra dell’esilio e gustare i frutti della terra promessa.
Sappiamo però che il cammino non è facile, e l’oasi è sempre dopo l’ultimo passo fatto con fatica. Ma sappiamo anche, con certezza di fede, che – come ci fa ripetere la liturgia – siamo protèsi alla gioia pasquale sulle orme di Cristo Signore.
Tesi e protèsi, camminiamo insieme verso il Triduo Pasquale, cuore dell’Anno Liturgico, ricordando a noi stessi che il triduo non sono tre giorni in preparazione alla Pasqua (come un triduo che prepara la festa di un Santo), ma è la Pasqua celebrata nei tre giorni santi: con Lui alla Cena; con Lui alla Croce; con Lui all’Alba del primo giorno Risorto. Noi iniziamo il Triduo con il saluto iniziale della Santa Messa in Coena Domini e, dopo aver celebrato e adorato la Croce (venerdì santo) e sostato nel silenzio dinanzi al sepolcro (sabato santo), lo concludiamo con il saluto pasquale, trapunto di alleluia, nella grande Veglia, Madre di tutte le veglie (giorno di Pasqua), ed è come se fosse un’unica Messa.
Per questo motivo il Triduo si celebra in un unico luogo – non in luoghi diversi – e non può essere spezzettato come se fossero tre celebrazioni distinte.
La celebrazione della Cena rimane aperta alla contemplazione della Croce, che conduce al silenzio del Sabato e sfocia nel canto alleluiatico della Risurrezione.
Con gesti e parole, la liturgia ci conduce a gustare l’unità del mistero della Pasqua, che non è solo un giorno, ma un tempo – il tempo pasquale – e che matura per il dono dello Spirito Santo fino alla Pentecoste.
Con questi sentimenti, mentre ci facciamo alunni appassionati della terza edizione del Messale Romano, accogliamo con gratitudine e senso di responsabilità gli Orientamenti della CEI per la Settimana santa 2021.
Come ben sapete, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha riconsegnato il Decreto, della stessa Congregazione, del 25 marzo 2020.
La Congregazione dà indicazioni precise per la Chiesa universale; per questo motivo abbiamo bisogno, come è stato fatto, di una trascrizione per la Chiesa italiana; e, per ogni Diocesi, ed è questo il compito del Vescovo.
Quest’anno, ringraziando il Signore, non ci troviamo nelle condizioni della Pasqua singolare del 2020; ma – non finiremo mai di ripeterlo! – è ancora tempo di prudenza e obbedienza per evitare altri contagi e disperdere così il lavoro fatto fino ad oggi.
Ci atteniamo ai Protocolli e agli orari per le nostre celebrazioni già collaudati, senza abbassare la guardia e senza cercare inutili scappatoie.
I Protocolli, come stiamo vedendo, se ben osservati permettono alle nostre chiese di essere luoghi adatti alle celebrazioni; certamente non è possibile c