Uno spunto di riflessione per i candidati e agli elettori in vista delle elezioni amministrative ed europee.
Il testo è tratto dal Discorso del Vescovo alla Città del 2017*

 

Un bel testo della Bibbia – Giudici 9,7-15 – sulla scelta delle guide nella Comunità, ci può aiutare a riflettere sulle attese della vita sociale e politica: “Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizìm e, alzando la voce, gridò: “Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all’ulivo: “Regna su di noi”. Rispose loro l’ulivo: “Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dèi e uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?”. Dissero gli alberi al fico: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose loro il fico: “Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò a librarmi sugli alberi?”.
Dissero gli alberi alla vite: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose loro la vite: “Rinuncerò al mio mosto, che allieta dèi e uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?”. Dissero tutti gli alberi al rovo: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose il rovo agli alberi: “Se davvero mi ungete re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano”.

“Tendenzialmente cauti nei confronti di coloro che sono al di là della cerchia delle relazioni personali, i giovani nutrono spesso sfiducia, indifferenza o indignazione verso le istituzioni. Questo non riguarda solo la politica, ma investe sempre più anche le istituzioni formative e la Chiesa nel suo aspetto istituzionale”.
È una fotografia tratta dal Documento Preparatorio alla XV Assemblea del Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, che si terrà nell’ottobre del 2018.

Ci accorgiamo sempre più di come la politica è attraversata da due realtà ambivalenti: il multiloquio di chi si improvvisa politico, dimenticando che la polis fa riferimento alla città, al tutto; e il silenzio imbarazzante di chi, deluso, non vuol più sentire parlare di questa politica.
Da una parte il molto parlare (che rasenta il turpiloquio), producendo una frammentazione sociale e politica; e, d’altra parte, l’allontanamento del paese reale, che la Chiesa ben conosce, dal mondo della politica.

Sembra vero che dopo il tempo del complesso di Edipo (uccisione del padre) oggi l’uomo vive il complesso di Telemaco, figlio di Ulisse (l’attesa del ritorno del padre). Da più parti si chiedono veri modelli educativi, uomini e donne che sappiano ispirare pensieri, grandi ideali; si chiedono e si cercano profeti e non gente che gestisce le pozzanghere o, peggio, che in esse ci sguazza.

 […] Dov’è la coerenza e la dignità proprie di veri cristiani? dov’è il senso di responsabilità verso la propria e verso l’altrui professione cattolica? dov’è l’amore alla Chiesa?

[…] Vengono alle labbra le parole di Gesù: «Inimici hominis domestici eius», i nemici dell’uomo saranno i suoi di casa! (cf. Matth. 10, 36) (Paolo VI, Udienza 18.9.1968).

*…e già splendevano le luci del sabato (Lc 23,54): alcune suggestioni dei nostri giorni nella luce del Sabato Santo