Fra Massimo Pepe, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, invita a “non rinunciare a servire i malati” e a non perdere la celebrazione a causa della pandemia, ma a recuperarla quando le condizioni saranno migliori

 

Carissimi,

come ogni anno, il prossimo 11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la XXX Giornata Mondiale del Malato. Come ben sapete, tale celebrazione voluta da Giovanni Paolo II si pone come obiettivo “la sensibilizzazione all’attenzione verso i malati e coloro che se ne prendono cura”. Tale cura spirituale e pastorale è divenuta difficile da attuare in questo lungo tempo di pandemia che ci costringe a prendere le distanze in un servizio che invece richiede di stare accanto e di accorciare queste distanze. Per ciò che è possibile fare non possiamo e non dobbiamo rinunciare a questo prezioso servizio.

Condivido con voi l’invito dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute a non circoscrivere la celebrazione della giornata alla data dell’11 febbraio. Abbiamo un intero anno di tempo per cui quando le condizioni lo permetteranno, ognuno di voi può pensare ad un qualsiasi giorno per poterla celebrare ed attuare iniziative a servizio delle vostre comunità.

Non rinunciamo al nostro ministero di curare, ma troviamo modalità e tempi diversi, in quanto le necessità dei nostri fratelli e sorelle sofferenti non prendono pause ma anzi aumentano e si fanno più pressanti.

 

La Beata Vergine di Lourdes interceda per noi. Vi saluto di cuore.

 

 

Responsabile diocesano pastorale della salute

Fra Massimo Pepe