Gli auguri del vescovo Giuseppe per la comunità dell’Agro

Ha vinto un povero, il Servo fedele,
lui che pareva perduto per sempre:
bianche le vesti, la faccia di sole
sopra la pietra un angelo ride…

(David Maria Turoldo)

 

 

Donna! Rabbunì!
Maria! Maestro!

(cfr GV 20, 1-18)

Con questo dialogo stupendo, intrecciato nel giardino della Resurrezione, inizia il nuovo mattino del mondo.

«Donna, perché piangi? Chi cerchi?».
«Hanno portato via il mio Signore…».

Pasqua comincia con l’invito a non piangere, con un’assenza che si fa nuova Presenza e con una ricerca che approda ad un Incontro. È sempre il Risorto che viene a cercarci, mentre piangiamo accanto ai nostri sepolcri, per invitarci alla gioia, al sorriso, alla festa e alla danza.

E lo fa chiamandoci per nome, per restituirci al dialogo, alla relazione, alla comunione; e, in Lui, le nostre lacrime diventano perle e diamanti. È Pasqua, il primo giorno della settimana, e si corre con
Pietro e l’altro discepolo verso il sepolcro.

E dal sepolcro vuoto poi, vedenti e credenti, si corre verso il mondo, la comunità, la famiglia, gli amici, la Chiesa per dire a tutti: Sì, è Risorto, è veramente Risorto! È Pasqua, Alleluja!

Vi benedico

+ Giuseppe, vescovo