Madonna Galline 2015Madre bella del Carmelo,
detta delle galline,
da Pagani amata e venerata,
Tu che esci alle nove,
nell’ora della Pentecoste,
portaci con Te
per le vie della nostra città
e della nostra Chiesa
e insegnaci come raccontare
a coloro che incontriamo la vita di Gesù,
tuo Figlio, nostro Maestro ed Amico.
Raccolti sotto il tuo manto,
come fa la chioccia con i pulcini,
mentre attraversiamo le vie di Pagani,
avvolte nei colori e odori della festa,
vogliamo chiederti diverse cose:
benedici le nostre famiglie;
dona sogni e lavoro ai giovani;
accarezza i nostri bambini;
sostieni gli anziani;
asciuga il sudore degli ammalati
ed accompagna,
con il canto del tuo Magnificat
la rinascita spirituale ed umana
della nostra città
e dei nostri luoghi di aggregazione.
Aiutaci Tu, Madre dal bel volto,
a non razzolare nei cortili della nostra povertà,
ma a volare nel cielo dei pensieri di Dio,
delle tradizioni vere,
sane e belle,
sulle quali i nostri antenati,
aiutati dai grandi Santi,
hanno costruito nel sacrificio la nostra città.
Madre, insieme a Te,
vogliamo rendere gloria al Padre,
al Figlio e allo Spirito Santo.
Amen

† Giuseppe Vescovo


Pagani: nell’antica chiesetta dell’Annunciata o dello Spogliaturo (luogo di vestizione dei confratelli) era collocato questo quadro, su tavola, del tardo Cinquecento. Il dipinto è attribuito a Giova n Vincenzo Forli: la Vergine con il Bambino sovrasta i quattro Santi (S. Giovanni Evangelista, S. Giuseppe e le martiri S. Costanza e S. Agata) ed insieme intercedono per liberare le anime del Purgatorio. Dal 1600, con la presenza dei Padri Carmelitani, si ebbe il titolo di Madonna del Carmelo. Il perché detta poi anche delle Galline è assai dubbio. Molto suggestive le ipotesi, dalle galline che razzolando ritrovano il dipinto, alle lotte iconoclaste, dall’interpretazione biblica della gallina che accoglie i pulcini sotto le ali all’offerta rituale dei volatili. Certo è che S. Alfonso aspettava la processione per offrire le sue gallinelle infiocchettate.
(Nota storica don Natalino Gentile – fotografia Salvatore Alfano)