Don Alberto Zanetti presenterà il Cammino diocesano per l’Iniziazione Cristiana
Don Alberto Zanetti in Diocesi per due momenti di approfondimento sull’iniziazione cristiana. L’aiutante di studio dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI presenterà il documento «Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (Lc 24,15) – Cammino diocesano per l’Iniziazione Cristiana». Il testo dovrà aiutare le comunità parrocchiali a vivere con rinnovato slancio il percorso di Iniziazione Cristiana. Il lavoro è stato pubblicato lo scorso 5 ottobre e ora dovrà essere implementato nelle comunità.
Il tema sarà presentato in occasione di due incontri, martedì 21 ottobre e mercoledì 22 ottobre, da don Alberto Zanetti, aiutante di studio dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI.
Gli incontri
Il primo appuntamento, martedì 21 ottobre, è rivolto ai catechisti e agli operatori pastorali e si terrà alle 19.30 nella sala conferenze del Centro parrocchiale della Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore. Il secondo appuntamento, martedì 22 ottobre, è rivolto al presbiterio e si terrà alle 10.00 nell’aula magna della Curia sempre a Nocera Inferiore.
Ai due incontri interverranno il vescovo monsignor Giuseppe Giudice e il direttore del settore diocesano Annunzio e Catechesi, don Vincenzo Spinelli.
Il documento
Il percorso è frutto di un lavoro sinergico e sinodale, che ha raccolto il meglio della tradizione della Chiesa e delle diverse esperienze presenti in diocesi. Il documento è stato elaborato dalla Commissione per la Catechesi presieduta dal vescovo monsignor Giuseppe Giudice.
«I vari sacramenti dell’Iniziazione Cristiana – Battesimo, Prima Eucaristia e Confermazione – sono intimamente legati l’uno all’altro, non tappe che si concludono ma finestre aperte su un cammino che, passo dopo passo, ci accompagna nella maturità della fede», spiegano dalla Commissione.
Il vescovo «invita a una conversione pastorale e missionaria, come richiesto da papa Francesco e come continua a indicare papa Leone. Senza questo cambiamento, ogni testo rischia di restare inefficace. È fondamentale comprendere come trasmettere la fede ai più piccoli, con particolare attenzione alle famiglie e alle persone con disabilità».


