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La responsabilità in Azione Cattolica

In questi mesi l’Azione Cattolica Italiana sta rinnovando le cariche associative. L’esperienza di Simona Ferraioli che ha guidato per tre anni l’associazione della parrocchia Santa Maria del Carmine e della Santissima Annunziata di Angri

L’Azione Cattolica Italiana ha dato il via alla XVIII Assemblea che si concluderà alla fine di aprile 2024 con l’incontro con il Santo Padre Francesco e la definizione delle linee programmatiche per il prossimo triennio associativo.

Si tratta di un percorso lungo e ricco di incontri che comincia in ogni singola parrocchia dove l’Azione Cattolica vive ed opera. Anche nella nostra comunità di Santa Maria del Carmine e della Santissima Annunziata di Angri abbiamo svolto il nostro percorso assembleare con la redazione di un documento che confluirà all’interno della riflessione diocesana, la quale avrà inizio nei primi mesi del 2024.

Il percorso assembleare non è costituito solo da parole e documenti, ma è un cammino fatto da persone che sono chiamate ad impegnarsi per contribuire al bene della propria comunità di appartenenza.

In questo periodo, l’AC rinnova le proprie cariche associative mettendo in pratica una delle parole chiave che caratterizza la vita associativa: la responsabilità.

Stare ed operare in parrocchia ed in diocesi non è e non deve significare occupare un posto di potere o una poltrona, ma chiede di rimboccarsi le maniche, indossare il grembiule e farsi operatore di amore e comunione. Questo è quello che ho sperimentato nella mia lunga seppur giovane vita associativa ed è quello che ho provato a far passare nella mia esperienza di presidente alla guida della nostra associazione parrocchiale.

Collaborare e lavorare in AC significa essere al servizio del parroco, il padre della nostra comunità, ed essere al servizio di ogni singola persona che attraverso di noi deve vedere l’opera di Dio nel mondo. Per questo siamo chiamati a mettere da parte le nostre manie di protagonismo e a percorrere una strada “nuova” accanto alle persone che il Signore ci mette accanto e che decidono di spendere la propria vita per l’educazione cristiana dei più piccoli e fare proprio lo spirito dell’associazione.

Il mio augurio è che il nuovo consiglio parrocchiale continui nel percorso di comunione che abbiamo intrapreso, che sappia essere testimone autentico dell’amore di Dio e che sia lievito e sale nella nostra comunità.

Simona Ferraioli

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