La terza giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Il messaggio di papa Francesco
Il Papa è davvero attento. Anche quest’anno, a pochi giorni di distanza dalla GMG, evento dedicato a tutti i giovani del mondo, non ha dimenticato di pensare agli anziani e ai nonni. Il cuore di Francesco non lascia nessuno da parte: Patris corde.
Oggi, 23 luglio ricorre la terza giornata mondiale dei nonni e degli anziani tanto desiderata dal Santo Padre, nella domenica che precede la memoria liturgica dei santi Gioacchino ed Anna, ritenuti secondo la tradizione, i nonni materni di Gesù.
La Chiesa rinnova il suo impegno pastorale e spirituale nei confronti delle persone più mature e avanti negli anni. Nella nostra società, purtroppo, nel rincorrere il desiderio dell’eterna giovinezza si rischia di voler allontanare non solo la vecchiaia, ritardandone la venuta, ma anche i vecchi, considerati inefficienti.
Tuttavia, scrive il Papa: «Il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade».
Nel suo messaggio in occasione di tale evento, il Pontefice, commentando il brano di san Luca che descrive la Visitazione di Maria a santa Elisabetta, sprona i giovani ad imitare la Vergine che, in fretta, si mette in cammino per far visita all’anziana cugina. «Dio – continua Francesco – desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti».
Un incontro importante quello descritto dall’Evangelista perché non riguarda solo due donne bensì due generazioni, due epoche, che, nonostante le diversità, si cercano e, unendosi, costituiscono la Storia di un Popolo. È sempre un incontro fruttuoso, dunque, quello tra un giovane e un anziano: una ricchezza da riscoprire e valorizzare. Afferma il Santo Padre: «L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino».
Approfittiamo dunque e non sciupiamo questi consigli che diventano occasione di grazia. Come Maria visitiamo i nostri nonnini, ascoltiamo le loro storie, impariamo le loro preghiere, accettiamo i loro consigli sicuri che il Signore ce ne renderà merito.
Don Giuseppe Villani
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