Mons. Giuseppe Giudice ha ripetuto il gesto della Lavanda dei piedi chinandosi dinanzi a sei coppie di fidanzati in cammino verso il matrimonio
Con l’accoglienza degli oli santi benedetti dal Vescovo durante la Messa crismale in Cattedrale, ieri sera abbiamo iniziato il Triduo pasquale. Celebrazioni che sono «la Pasqua celebrata in tre giorni, e non tre giorni in preparazione alla Pasqua. Nel Cenacolo, alla Croce, al Sepolcro vuoto noi celebriamo la Pasqua annuale del Signore, fondamento di tutto il nostro credere e sperare per poterci rivestire della carità», ci ha ricordato nell’omelia mons. Giuseppe Giudice.
Quest’anno il nostro Pastore ha voluto presiedere le celebrazioni del Triduo nella comunità parrocchiale di Regina Pacis in Angri. Una gioia grande che ci riporta ancora ad affidare il mondo all’intercessione della Regina della Pace.
Ad accogliere il Vescovo è stato il parroco, don Antonio Cuomo. Con la Messa in Coena Domini, ieri sera ci siamo radunati nel Cenacolo, momento forte in cui abbiamo ascoltato la Parola che salva e condiviso il gesto eucaristico della Lavanda dei piedi.
Abbiamo visto mons. Giudice cingersi i fianchi con il grembiule del servizio e chinarsi verso alcune coppie di fidanzati in cammino verso il matrimonio, lavando loro i piedi e accogliendoli come Gesù con gli Apostoli. Un gesto che ritorna dopo due anni.
L’Eucaristia celebrata è diventata carità vissuta con la consegna ai piedi dell’altare del frutto del proprio digiuno quaresimale per l’emergenza Ucraina.
Dopo la Comunione, insieme al Vescovo, al parroco, ai ministranti e a tutta l’assemblea è iniziata la sosta davanti all’Altare della Reposizione, luogo di discernimento e di consegna di affanni e turbamenti. Una continuità d’amore che è iniziata con Lui e con Lui permarrà.
Donatella Salvati
La galleria fotografica
Il Vescovo in ascolto della Parola La lavanda dei piedi ad una coppia di fidanzati
Don Antonio proclama il Vangelo Il Vescovo durante la consacrazione L’Altare della Reposizione