Speranza e responsabilità nel giorno dei defunti
Speranza e responsabilità nel giorno dei defunti. Sono i due inviti che il Vescovo ha fatto alla comunità diocesana durante la Santa Messa presieduta in Cattedrale e non, come tradizione, nei cimiteri di Sarno e Nocera Inferiore. Alla celebrazione presenti il sindaco Manlio Torquato, le autorità civili e militari della Città
Speranza e responsabilità, un richiamo alle nuove povertà nel giorno della Commemorazione dei defunti. Monsignor Giuseppe Giudice ha celebrato la Santa Messa questa mattina alle 10.30, nella Cattedrale di San Prisco. Ha scelto di non presiedere nei cimiteri, per il rischio assembramenti. Il Vescovo ha voluto così dare un segnale alla comunità diocesana ribadendo l’invito, arrivato da più parti, a recarsi nei cimiteri sempre, senza affollarsi in questi giorni particolari. A concelebrare il parroco della Cattedrale, mons. Domenico Cinque, e il parroco di Sant’Anna di Fiano-Fosso Imperatore, mons. Mario Ceneri.
«Ieri abbiamo celebrato tutti i Santi, oggi i nostri fratelli defunti. Ieri abbiamo celebrato coloro che già sono arrivati presso il Signore; oggi la Chiesa ci fa commemorare i nostri fratelli e sorelle che terminato il corso terreno del loro cammino, stanno camminando ancora per raggiungere la pace del Signore», ha detto nell’omelia. E in questa folla, ha continuato il Pastore, «raccogliamo coloro che sono morti per Covid. Affidiamo tutti al Signore».
Monsignor Giudice ha ricordato che «la morte non è opera di Dio, neanche il Covid è opera di Dio».
Poi ha aggiunto: «Sconfiggeremo il virus che sta mietendo vittime e paure, ma con noi resterà il virus dell’ignoranza, difficile da combattere e che porta in mezzo a noi una distruzione ancora più grande».
«Noi che pensavamo di essere degli dei, che pensavamo di aver sconfitto tutto con tecnologia e scienza – ha proseguito – un nemico invisibile si è insinuato nella nostra vita ed è venuto a scardinare il nostro modo di vivere». Il presule, riprendendo la Parola del giorno, ha rassicurato ricordando che «Dio asciugherà le lacrime dai nostri occhi nell’ultimo giorno».
Monsignor Giudice ha fatto anche un passaggio sulla povertà. Un tema molto sentito e seguito anche dalle amministrazioni locali, alla celebrazione ha preso parte il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, alcuni consiglieri comunali ed i rappresentanti delle forze dell’ordine.
«Le fasce dei poveri – ha detto il Pastore – si allargano sempre di più. La pandemia sta gettando tra noi anche lo spettro carestia. Ma c’è una povertà più grande non solo materiale, ma di fiducia, speranza, di senso della vita».
Aspetti da non dimenticare, così come ha fatto il Maestro: «Gesù si identifica con il povero». I cristiani devono dunque cogliere questo esempio: «Per i nostri fratelli defunti dobbiamo essere noi a dare un bicchiere d’acqua, un vestito, da mangiare, a dare speranza. Perché quello che avete fatto al più piccolo lo avete fatto a me».
Un compito che la Chiesa è chiamata ad assolvere, sia dal punto di vista materiale che morale: «La missione della Chiesa è quella di essere in mezzo alla gente colei che distribuisce speranza. Permettetemi un incoraggiamento alle nostre popolazioni. Non ci abbattiamo, non ci chiudiamo, non ci perdiamo, riprendiamo la fiducia, la speranza, perché Dio è amante della vita».
Sa. D’An.