Tutti a scuola, il messaggio del Vescovo per la Scuola 2014
Anche quest’anno il vescovo Giuseppe ha scritto un messaggio per l’inizio dell’anno scolastico. Un alfabeto speciale per usare la grammatica e la sintassi della vita
«L’educazione non può essere neutra.
O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce;
o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla».
(Papa Francesco, piazza San Pietro, 10 maggio 2014)
Carissimi,
questo biglietto è consegnato “a tutto il mondo della scuola, sia essa statale o di altri gestori, perché è tra le mura di tutte le scuole degne di tale nome che si formano le future generazioni e si trasmette il patrimonio di cultura e di valori che tutti abbiamo a nostra volta ricevuto” (CEI, Nota La scuola cattolica riserva educativa della Chiesa locale per la società, 11 luglio 2014, 1).
Il Vescovo, mentre augura a tutti un buon Anno Scolastico 2014-2015, vuole di nuovo imparare con voi l’alfabeto per comporre parole capaci di usare la grammatica e la sintassi della vita.
Solo parole che dicono l’amore e la passione educativa sono capaci di scrivere, oggi, componimenti che siano autentici e validi per tutta la vita.
Ho scelto, tra le infinite possibilità, una parola per ogni lettera dell’alfabeto che, durante l’anno scolastico, potete commentare.
Voi sceglierete, certamente con altre sensibilità, altre parole da spiegare con gli amici, in piazza, per strada, a scuola, per arricchire il vostro vocabolario umano e spirituale.
Accogliamo con passione la sfida educativa per co-educarci, senza delegare e rimandare, sapendo che il Maestro continuamente ci esorta: “Euntes docete… andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19).
A Voi tutti, abitanti il Pianeta della Scuola, il compito di continuare utilizzando bene l’alfabeto della vita per scrivere con la vostra esistenza, usando la grammatica della gratitudine, una lettera densa di vita, possibilmente con una sintassi elegante e corretta, capace di suscitare entusiasmo.
Vi benedico
† Giuseppe, Vescovo
L’alfabeto della vita arriva in classe!
Giunto in dono agli studenti dell’Agro il Messaggio alla scuola del Vescovo Giuseppe
In più di 45 istituti scolastici – dalla scuola primaria alla superiore di secondo grado – è giunto in dono dal vescovo Giuseppe Giudice il Messaggio per l’inizio dell’anno scolastico. Un’edizione a misura di ragazzo: l’alfabeto della vita ha preso la veste di piccola rubrica. Una pagina per ogni lettera e per ciascuna delle parole scelte da mons. Giudice, frutto del progetto grafico di Carmine Giordano. Spazio anche per l’orario scolastico e le note degli studenti.
L’Ufficio di pastorale scolastica ha colto l’occasione per rivolgersi nuovamente ai dirigenti scolastici e rinnovare l’invito ad una proficua sinergia in campo educativo.
Il desiderio di consolidare l’alleanza educativa tra scuola, Chiesa e famiglia ha condotto all’organizzazione della presentazione del Messaggio alla Scuola in due istituti scolastici. Infatti, l’8 ottobre si è svolto a San Marzano sul Sarno presso l’Istituto Comprensivo “Anna Frank” il primo incontro formativo per il Primo ciclo di istruzione, grazie alla sensibilità della dirigente Emma Tortora. L’11 ottobre, invece, gli studenti delegati di tutti gli istituti superiori dell’Agro sono stati accolti dal direttore dell’Ufficio diocesano, Filippo Toriello e dal suo Liceo classico-scientifico “Don Carlo La Mura”, ad Angri. Alla presenza del Vescovo Giuseppe, i ragazzi hanno interagito con il Pastore della nostra Diocesi, in uno scambio fresco e fecondo.
Mariarosaria Petti
(Da Insieme, ottobre 2014)
L’alfabeto per gli studenti di mons. Giudice
A di amore
È l’inizio, il fine e il pane per il viaggio.
Sì, il nostro Dio è amore e, rimanendo nell’amore,
si abita in Dio.
B di bacio
Segno di amore, amicizia, tradimento.
La creazione, ha scritto Sciacca,
è il bacio di Dio sul nulla.
C di carezza
Mi hanno detto, una volta,
che una carezza è uno schiaffo a rallentatore.
Anche lo schiaffo, a volte,
può essere una carezza accelerata.
D di dolore
Non ha bisogno di essere dimostrato.
C’è, è evidente, invade le nostre strade e,
tante volte, è sale che insapora la vita.
E di entusiasmo
Raccoglilo come la manna, ogni giorno,
e solo quanto basta per tirare a sera.
Altrimenti marcisce.
F di fede
È ciò che vince il mondo.
La forza dei Santi che, se vuoi,
può diventare anche a scuola la tua forza.
G di Gesù
È il nome del Figlio di Dio.
È il nome più pronunciato e, a volte, bestemmiato.
È l’Amico. Il Maestro. Il Confidente.
Il Compagno, il tuo vicino di banco.
H di humor
Dobbiamo imparare, con sobrietà,
dai pagliacci del circo. Una battuta al giorno,
se ben detta, toglie la tristezza di torno.
I di insieme
Parola magica, che genera comunione
e costruisce le famiglie, le comunità,
le amicizie, gli ambienti.
Anche l’ambiente scolastico.
L di lavoro
Quando c’è, è fatica; quando manca
o non è missione,
spalanca baratri di disperazione.
M di mamma
Parola antica. Parola di casa.
Parola, oggi, da riscoprire
nella confusione degli affetti.
N di novità
Non quella dei mercati e dei centri commerciali.
Non una nuova gestione, che lascia tutto uguale,
ma quella del cuore che tutto rinnova.
O di ordine
Conserva l’ordine e l’ordine conserverà te,
anche a scuola e nello studio.
P di Pasqua
Il cuore della fede cristiana.
Svuota i sepolcri ed apre
al canto della vita che non muore.
Q di qualità
È uno stile, un’eleganza, un modo di essere:
poveri, liberi ed eleganti come Gesù,
anche nell’ambiente scolastico.
R di ricordo
È capacità di non dimenticare,
di riportare tutto al cuore. Avere memoria,
cioè capire la storia ed essere grati.
S di scuola
È l’ambiente dell’impegno, dello studio, della crescita.
Oggi è la tua seconda casa dove ti prepari alla vita.
T di tesoro
Dov’è il tesoro si nasconde il cuore.
Chiediti: dov’è il tuo cuore?
U di umiltà
Da humus-terra. Siamo terreni,
abitati dal soffio di Dio, perciò grandi, sempre,
anche nel tempo della malattia e della prova.
V di vita
La vita è la vita.
Accoglila, amala, proteggila, difendila, cantala:
sempre ed anche nel tempo della scuola.
Z di zucchero
Dulcis in fundo. Nel fondo c’è lo zucchero.
Alla fine non c’è la fine, c’è la vita.
Alla fine dell’anno c’è… la promozione, l’estate e la vita.
Con gli occhi di Giulia, 10 anni
Giulia Santoro sta per iniziare la Scuola Secondaria di I grado. Ha raccontato la sua emozione, commentando il messaggio di mons. Giudice
Dal maestro al professore: una rivoluzione non solo lessicale, che investirà i tantissimi ragazzi che dalle Scuole elementari si preparano a varcare la soglia delle Scuole Medie. Abbiamo incontrato Giulia Santoro, (10 anni) a breve studentessa dell’istituto “Solimena-De Lorenzo” di Nocera Inferiore.
«Mi sento emozionata, perché cambierà tutto, dai compagni agli insegnanti. Mi mancherà la mia cara maestra Rosanna, che qualche volta ci ha fatto anche un po’ da mamma» afferma prontamente. Impazienza e incertezza colorano il delicato passaggio di vita: «Temo che qualche professore sia troppo severo ed esigente, invece sono impaziente di conoscere nuovi amici per potermi incontrare con loro anche fuori dalla scuola».
Scorrendo l’alfabeto del vescovo Giuseppe, Giulia si sofferma alla lettera R, alla parola ricordo: «Non bisogna dimenticarsi delle cose e degli affetti, passando a nuove esperienze».
Quaderni e matite ben riposte nell’astuccio, libri che odorano di nuovo ordinati nello zaino. Tutto è pronto. La prima campanella – quella che segna un inizio inedito – sta per suonare.
Mariarosaria Petti
(Da Insieme, settembre 2014)