Carissimi,
eccoci ancora una volta pronti ad affrontare con spirito di profonda comunione e condivisione la seconda assemblea diocesana del Clero; l’esperienza del mese scorso ha visto noi tutti impegnati e pronti ad un confronto serio e concreto per la crescita e il bene della nostra Chiesa Diocesana. Rileggendo il Sinodo e integrandolo con gli Orientamenti Pastorali consegnatoci dal Vescovo, nonché con le indicazione generali della Chiesa, ecco delinearsi il cammino che la nostra Chiesa deve attualizzare  per una nuova evangelizzazione della nostra comunità dell’Agro.

L’appuntamento si è svolto martedì 21 febbraio 2012, come di consueto, nell’aula magna Avv. Agostino Pepe presso i locali del seminario sito in Nocera Inferiore.

L’assemblea ha avuto il seguente programma:
ore 9,00   Accoglienza
ore 9,15   Caffè
ore 9,30   Ora Media – Terza
ore 9,45   Indirizzo di saluto di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Giudice
ore 10,00   Intervento di Don Antonio Guarracino, Direttore Diocesano dell’Ufficio Catechistico su: Secondo Passo: Una Chiesa riconciliata – Verifica Pastorale dell’Annuncio.
ore 10,15   Confronto con i presenti sulla griglia di lavoro assembleare
ore 12,30   Conclusioni e recita dell’angelus da parte del Vescovo.

Assemblea Sinodale del Clero – Secondo Passo – Testo per la riflessione

Assemblea Sinodale del Clero – Secondo Passo – Intervento di don Antonio Guarracino

 

Intervento del Vescovo Giuseppe Giudice alla seconda assemblea
Carissimi presbiteri e diaconi,

ascolteremo domani durante la celebrazione delle Ceneri il denso testo del profeta Gioele: “Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore…” (Gl 2,26-27).

Il profeta ci mette nella prospettiva giusta, direi ecclesiale, per inoltrarci nel tema della Dottrina della fede, Annuncio e Catechesi.

La prospettiva giusta è ritornare al soggetto ecclesiale, la Chiesa, per evitare la frantumazione e il perpetuarsi della settorializzazione della pastorale.

Ci chiediamo:

  • Chi annuncia ? la risposta è :  la Chiesa.
  • A chi annuncia? Alla Chiesa, pellegrina qui ed ora.
  • Che cosa annuncia? Il Vangelo di Cristo.
  • Come annuncia? In diversi modi e tempi, e qui si apre uno spazio per la creatività e la fatica pastorale.

“E forse così si può anche cogliere il fatto che il problema dell’infecondità dell’evangelizzazione oggi, della catechesi dei tempi moderni, è un problema ecclesiologico, che riguarda la capacità o meno della Chiesa di configurarsi come reale comunità, come vera fraternità, come corpo e non come macchina o azienda” (Sinodo dei vescovi, XIII ass. gen. Ord., La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, Lineamenta).

È giunto il tempo di spostare l’accento pastorale dai settori, dalle attenzioni, dai tasselli della pastorale, verso il soggetto, che io definirei: CHIESA GIOVANE, non perché animata dalla gioventù cronologica, ma perché possiede il Cristo, il Profeta dei giovani, l’Eternamente giovane, e lo Spirito, che ha il potere di ringiovanire tutte le cose.

La conversione missionaria delle nostre parrocchie, se vuole iniziare, deve prendere la direzione della Chiesa giovane, dove i percorsi catecumenali, innervati di primo e secondo annuncio, possano essere declinati con il cuore e il corpo delle persone. Una pastorale da museo, conservativa, non dice più niente, è muta; non ha linguaggio idoneo per l’uomo d’oggi, bambino nella fede, che vive un analfabetismo religioso. Né una pastorale, staccata dalla Tradizione, dimentica del memoriale, riesce a far comprendere la ricchezza del Credo, sperdendosi nei rivoli dell’emotività e del “fai da te”.

L’Anno della fede, che ci apprestiamo a vivere, ci aiuterà ad andare alla sorgente, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Eb 12,2). Non ci sarà annuncio nuovo se non usciamo da una certa depressione pastorale, da un annuncio fatto con i musi lunghi e la tristezza negli occhi, qualche volta contra gentes o per accontentarla, con la supponenza di chi già sa tutto e già ha visto tutto, continuando ad usare l’avverbio “ormai”, segno di stanchezza e di poca fede.

In questo contesto, sarà compito della Commisione da me ultimamente istituita, programmare il prossimo Convegno ecclesiale per il 25 e 26 giugno p.v.; durante il quale, aiutati dai giovani – i 12 e i 72 (cfr Lc 10) – ci metteremo in cammino per risentire e rigustare la contemporaneità di Gesù nella terra dell’Agro.

Vi anticipo che sarà in mezzo a noi, mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della fede, l’Annuncio e la Catechesi e utilizzeremo la metodologia dei laboratori della fede.

Ci è chiesto, con carità pastorale, di chinarci sulle nuove generazioni come si fa nella famiglia, e narrare loro il Vangelo per farli crescere e crescere insieme.

Solo così educheremo nuovamente, con il Vangelo tra le mani, degni cittadini, uomini e donne appassionati in questa terra dell’Agro, amici gioiosi di Gesù Cristo.

+ Giuseppe Vescovo

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