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“Pietro è qui”: omelia del Vescovo per il pellegrinaggio giubilare a Roma

Liturgia della Parola At 20,28-38 Sal 67 Gv 17,11b-19   Pietro è qui Sorelle e fratelli, Pellegrini sempre in cammino sui sentieri mai interrotti della speranza; carissimi presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, seminaristi, celebriamo l’eucarestia con gioia all’Altare della Confessione…

Liturgia della Parola
At 20,28-38
Sal 67
Gv 17,11b-19

 

Pietro è qui

Sorelle e fratelli,

Pellegrini sempre in cammino sui sentieri mai interrotti della speranza; carissimi presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, seminaristi, celebriamo l’eucarestia con gioia all’Altare della Confessione sulla tomba di San Pietro, avvolti dalla bellezza in questo scrigno di fede, arte e storia.

E ci salgono spontanee alle labbra le parole di Sant’Agostino: “…tardi Ti amai, bellezza antica e tanto nuova, tardi Ti amai” (Confessioni, X, 27, 38).

Bellezza è il volto di Cristo, sfigurato e trasfigurato, il più bello tra i figli dell’uomo (Sal 45-3); tutto il resto è un riverbero, un semplice riflesso di quest’unica bellezza che sempre ci affascina e ci attrae.

Stamattina abbiamo visto Pietro, abbiamo ascoltato Pietro; pentiti, e con l’animo in ginocchio, abbiamo attraversato la Porta Santa, segno del Cristo; Egli è il nostro Giubileo; la nostra Parola; il nostro Perdono; il nostro Pane, senza il quale ogni pellegrinaggio diventa vagabondaggio. Ed ora, confermati nella fede siamo qui, dove tutto ci dice: Petros enì Pietro è qui.

E noi siamo qui con Pietro, il pescatore di Galilea.

È il nostro Giubileo, il Pellegrinaggio della nostra Chiesa diocesana; di tutti, anche di quelli che sono rimasti a casa, e soprattutto dei malati e sofferenti, e di tutti quelli che portiamo con noi nella bisaccia del cuore e della preghiera.

La gioia di essere qui – cum Petro et sub Petro – ci fa dimenticare la stanchezza e gli inevitabili disagi del cammino.

Mentre siamo pellegrini verso la Gerusalemme celeste, pregustata nella Liturgia, ogni pellegrinaggio è un ritorno dall’esilio esistenziale perché il pellegrino decide nel suo cuore il santo viaggio (Sal 83-6), e fa esperienza di come cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion (Sal 83-8); e ora sono canti per me i tuoi precetti nella terra del mio pellegrinaggio (Sal 118, 49-56).

Come gli antichi romei, alla vista della Roma nobilis, con le parole del salmo cantiamo:

Quale gioia, quando mi dissero:

“Andremo alla casa del Signore!”.

 Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!

Chiedete pace per Gerusalemme:

vivano sicuri quelli che ti amano;

 sia pace nelle tue mura,

sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici

io dirò: “Su te sia pace!”.

(Sal 122,1-2.6-8).

Pietro è qui

Nella fede riconosciamo in Leone XIV lo stesso Pietro che, nel mattino di Pentecoste, si alzò in piedi insieme agli Undici per annunciare la risurrezione (cfr At 2,22-24).

Pietro è qui

E, su indicazioni del Maestro, ci invita ancora a gettare la rete sulla sua Parola, con un gesto largo di fiducia e di speranza, affinché la pesca sia nuovamente abbondante (Lc 5,1-10).

Pietro è qui

Incoraggiati da Pietro, quando siamo tentati di andare via dopo una giornata di delusione, ripetiamo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6,68-69).

Pietro è qui

Nella notte del rinnegamento, raggiunti dallo sguardo del Condannato, siamo invitati ad uscire fuori e piangere amaramente per riconoscere l’errore, e ricominciare la vita e la sequela, rinnovati, dal suo sguardo misericordioso (cfr Lc 22,61-62).

Pietro è qui

Nel dialogo con il Risorto, sul mare di Tiberiade, egli ci suggerisce le parole giuste per dichiarare con umiltà e coraggio il nostro amore al Maestro: Signore, Tu conosci tutto; Tu sai che ti voglio bene (Gv 21,17).

Pietro è qui

Egli è roccia della mia fede e sulla quale è costruita la mia chiesa; il senso del mio esistere e l’Alleluia della storia; fondamento saldo perché, sulla parola del Signore, so che nonostante l’infuriare delle tempeste le porte degli inferi non prevarranno (cfr Mt 16,18).

Pietro è qui

Stretti al Maestro, possiamo vegliare per difenderci dai lupi rapaci, che non risparmiano il gregge; e, nella fede, resistere al nostro nemico, che come leone ruggente va in giro cercando chi divorare (cfr 1Pt 5,8-9). Resistere con gioia, nella fede semplice ed autentica, ricevuta sulle ginocchia della mamma, la Madre Chiesa e ogni mamma.

Pietro è qui

Custoditi nel nome del Padre, fatti uno in Gesù Cristo, unti dallo Spirito Santo, siamo certi di non perderci, smarrirci; ma pur non essendo del mondo, rimaniamo nel mondo, questo mondo amato dal Signore e che noi amiamo, spazio unico per la nostra santità; qui e adesso, mandati da Lui, consacrati nella verità che è Lui, costruttori appassionati della Civiltà della Speranza, che non delude.

 

Sorelle e fratelli,

ogni Messa si conclude con il mandato missionario: Ite, missa est!

Andate, è l’ora della missione! Andiamo, ancora e sempre Pellegrini di Speranza, per annunciare a tutti con le parole di Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,16).

Lo stile e le modalità ce le suggeriscono ancora Sant’Agostino con le parole: Canta e cammina!

“Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta ma cammina” (Dai “Discorsi” di Sant’Agostino, Vescovo, Dis.256, 1.2.3.).

Maria, Madre della Chiesa, “di speranza fontana vivace” (Dante Alighieri, Paradiso XXX, 10,12) – O bella mia speranza! (S. Alfonso M. de Liguori) – Tu sei la nostra Speranza! (Beato Bartolo Longo)che ha atteso lo Spirito con gli Apostoli nella sala alta del Cenacolo, ci insegni ad accogliere ancora il dono del Risorto, e ci suggerisca il ritmo del suo canto per magnificare il Signore, e spargere semi di speranza che matureranno in frutti di carità e giustizia per la nostra amata terra dell’Agro e per la nostra Chiesa eucaristica di Nocera Inferiore-Sarno.

Amen.

4 giugno 2025, Basilica di San Pietro – Città del Vaticano

+ Giuseppe, Vescovo

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