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Ritorna a casa l’Angelo Solimena ritrovato ad Urbino

Il terremoto dell’80, negli interminabili minuti in cui la terra ha tremato, ha fatto tante, troppe, vittime.Poi ci sono stati gli anni della ricostruzione, edifici pubblici e privati e, naturalmente, i luoghi di culto sono stati sottoposti a massicce operazioni…
Il terremoto dell’80, negli interminabili minuti in cui la terra ha tremato, ha fatto tante, troppe, vittime.Poi ci sono stati gli anni della ricostruzione, edifici pubblici e privati e, naturalmente, i luoghi di culto sono stati sottoposti a massicce operazioni di ristrutturazione.Molte chiese, in attesa di essere messe in sicurezza, per lungo tempo non hanno potuto accogliere le preghiere dei fedeli e le loro devozioni particolari.Purtroppo, negli anni successivi al sisma, si sono verificati trafugamenti di oggetti liturgici, arredi e, non di rado, opere pittoriche.

L’Angelo ritrovato

Nei primi anni ’80 tale sorte toccò anche ad una Deposizione, datata 1664, presente in un altare laterale dell’antica chiesa di San Matteo a Nocera Inferiore.
La Deposizione di Angelo Solimena
Il quadro è riportato, in una pubblicazione del 1980, come opera di Angelo Solimena da Mario Alberto Pavone, già ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Salerno.Un soggetto, la deposizione di Cristo dalla Croce, che in questo caso non fu una creazione originale del Solimena ma una copia da Federico Barocci – pittore manierista umbro – di un dipinto datato 1567 e ancora oggi conservato nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia.

Il ritrovamento

Il quadro è stato ritrovato nelle Marche, esposto nelle sale della Galleria Nazionale delle Marche presso il Palazzo ducale di Urbino. A individuarlo è stato Mario De Luise, insegnante di Lettere al Marini Gioia di Amalfi.Il docente era in gita con i suoi studenti quando ha riscontrato familiarità tra l’opera esposta e quella del Solimena, trafugata dalla chiesa madre di Nocera Inferiore negli anni del post sisma.«La segnalazione ha messo in allerta i carabinieri del Nucleo di Difesa del Patrimonio Artistico che si sono prodigati a compiere gli accertamenti del caso e verificare la veridicità dell’intuizione del docente salernitano. Datata al 1664, la tela del Solimena è copia della «Deposizione dalla croce», dipinto realizzato da Federico Barocci nel 1567 per la cattedrale di San Lorenzo a Perugia. L’opera, che in questi anni è stata proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, sta per tornare nella chiesa che l’ha ospitata in origine», si legge in un comunicato della parrocchia.
https://www.insiemenews.it/2022/01/16/angelo-e-francesco-solimena-padre-figlio-arte/

I commenti

«Incredulità mista a gioia. Questi i sentimenti che stanno accompagnando i fedeli di San Matteo per il ritrovamento della tela», queste le parole pronunciate qualche settimana fa dal parroco don Raffaele Ferrentino appena avuta la notizia del possibile ritrovamento del dipinto.Dopo l’individuazione, fatte le dovute comunicazioni agli Enti preposti, è partita la macchina delle verifiche che hanno consentito di «far ritornare l’opera nella chiesa al centro di Nocera Inferiore» nella sua collocazione originaria e – secondo Angelo Santitoro, direttore dell’Ufficio Beni culturali diocesano – «questo ridonerà all’opera stessa il suo giusto valore artistico e spirituale, motivo per cui è nata».La parrocchia, gli uffici culturali diocesani, l’Archeoclub, le associazioni nocerine che si occupano di promozione del territorio, tutta la comunità, sono ben felici di dover ringraziare chi ha fatto questa scoperta.«È simile, questa scoperta, al salvataggio di una persona dalle macerie di un edificio crollato in quella drammatica sera del 23 novembre 1980. È, con le dovute differenze, come ritrovare un sopravvissuto, poter riabbracciare un proprio caro, quando ormai tutte le speranze sono perdute. Nessun’opera d’arte può eguagliare la vita umana, nessuna, ma può arricchirla, può renderla meno penosa. Perché un dipinto non ha solo un valore estetico e materiale. Non è solo importante per chi con passione lo studia e ne promuove la conoscenza. Un’opera d’arte, che per secoli è stata collocata in uno spazio comunitario, rappresenta soprattutto una memoria. Una memoria collettiva che speriamo sia presto restituita a chi ne è erede e legittimo proprietario», il commento del direttore del Museo diocesano San Prisco, Salvatore Alfano.

Lo svelamento

Giovedì pomeriggio alle ore 18.00 nella chiesa di San Matteo Apostolo ci sarà la riconsegna e lo svelamento della tela di Angelo Solimena. Ad accogliere i presenti sarà il parroco don Raffaele Ferrentino.La cerimonia vedrà la presenza del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Antonio Centore, del comandante del Nucleo dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Massimiliano Croce, della Soprintendente Raffaella Bonaudo, e del sindaco Paolo De Maio.
La serata sarà moderata dal direttore di Insieme, Salvatore D’Angelo, mentre gli interventi musicali saranno a cura della violinista Marta Pignataro.Sabato sera, alle ore 19.45, ci sarà un convegno sull’opera ritrovata e sulle testimonianze artistiche di Angelo e Francesco Solimena nella città di Nocera Inferiore. Interverranno Salvatore Alfano, direttore del Museo Diocesano San Prisco, Mario De Luise, storico dell’arte, Enrico De Nicola, presidente dell’Archeoclub Nuceria Alfaterna, modererà Francesco Belsito.
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