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Maryncanto: dal dolore la musica

La corale nasce dalla fusione di due gruppi che si ritrovano uno accanto all’altro il 25 agosto 2013, per i funerali della giovane Marianna De Simone. «Siamo state “progettate” per cantare insieme», dicono.

C’è un versetto del Vangelo di Giovanni, eminentemente pasquale, che ben racchiude l’esperienza della corale Maryncanto: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24).

La corale Maryncanto nasce nel 2013 dalla fusione di due precedenti gruppi: un coro che anima le celebrazioni liturgiche che hanno luogo presso la cappella dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore ed un piccolo gruppo che anima alcune celebrazioni nella parrocchia di San Giovanni Battista in Angri. 

Le due realtà si incontrano per la prima volta il 25 agosto 2013, ai funerali di Marianna De Simone, giovane educatrice ACR della parrocchia angrese morta ad appena 19 anni per una leucemia, dopo un lungo tempo di sofferenza vissuto con la serenità di chi sa che la morte non è la fine di tutto.

Marica, Gerarda, Marilena, Luigi e Marco vorrebbero animare la celebrazione perché del loro gruppo fa parte anche Veronica, sorella di Marianna; mentre Angela, Marianna e Vanessa conoscono la defunta per la frequentazione della medesima comunità parrocchiale.

L’impatto tra i due gruppi non è dei migliori: «Non conoscevamo gli altri, non eravamo abituati ad improvvisare e non avevamo fatto nemmeno una prova insieme», ricorda Marica. Eppure quell’esperienza, sorta nel segno di Marianna e per una singola Messa, è destinata a durare a lungo: «Un mese più tardi, nella celebrazione del trigesimo, non eravamo più due gruppi, ma uno solo: Maryncanto».

Da allora la celebrazione dell’anniversario della morte di Marianna diventa, di anno in anno, il momento fisso di ritrovo per il gruppo, che però sin da subito inizia a progettare altri momenti allargando i propri orizzonti.

Marica, che diventerà la coordinatrice del gruppo, completa la scrittura di un musical ispirato alla storia di Marianna, “La scelta”. Maryncanto lo porta in scena per la prima volta il 21 e 22 dicembre 2014 al Teatro “Diana” di Nocera Inferiore. È un successo. Seguono molte repliche, al Centro Sociale e all’Auditorium di Pagani, nella parrocchia di Santa Maria degli Angeli in Nocera Superiore, ancora al “Diana”, poi a Salerno.

Il ricavato degli spettacoli viene devoluto all’AIL, l’associazione italiana che porta avanti la ricerca contro le leucemie, o ad altri scopi benefici. Un modo per ricordare Marianna con un gesto significativo e concreto. 

Intanto iniziano ad arrivare le prime richieste: «Venivamo contattati per animare celebrazioni di matrimoni, funerali, trigesimi, anniversari». E il gruppo, con il passare del tempo, si migliora sempre di più, venendo apprezzato anche lontano dall’Agro.

Nel 2015 la corale viene scelta per incidere l’inno dell’Associazione Internazionale Esorcisti, che raggruppa centinaia di sacerdoti esorcisti da ogni parte del mondo. La composizione dell’inno è curata da don Alfonso Santoriello e Maryncanto lo registra nell’ambito del convegno internazionale dell’associazione che si svolge a Roma.

Il 30 aprile 2017, poi, nella Cattedrale di San Prisco, Maryncanto anima il Discorso alla città dell’Agro del vescovo Giuseppe Giudice. Esperienza che si ripeterà nel 2019.

Il coro Maryncanto con il vescovo Giuseppe

Ma accanto a tutto questo c’è la parte a cui le ragazze e i ragazzi del gruppo tengono di più: le visite e i momenti di preghiera al reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Nocera Inferiore, così come l’animazione delle celebrazioni nella cappella del “Da Procida” di Salerno e in vari altri luoghi di sofferenza. Per portare un sorriso a chi soffre e la speranza a chi piange.

Con il passare del tempo, a Marica, Gerarda, Marilena, Veronica, Luigi, Marco, Angela, Marianna e Vanessa si aggiungono Giulia, Antonio e Angela. Le ultime, in ordine di tempo, ad unirsi al gruppo sono Milena, Romina, Giovanna, che raccontano di essere sempre rimaste affascinate nell’ascoltare le voci di Maryncanto.

Ragazze e ragazzi provenienti da realtà diverse di Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Angri, che condividono anche un percorso di fede, vivendo spesso insieme momenti di preghiera e di riflessione. «Senza un disegno divino tutto questo non sarebbe stato possibile – affermano –. Ognuno di noi ha avuto il suo carico di sofferenza, ma siamo state “progettate” per cantare insieme».

I genitori di Marianna, Angelo e Anna, primi sostenitori di questa esperienza, non mancano a nessuna delle iniziative del gruppo: per loro, Marianna rivive nelle voci di Maryncanto.

Il 2023 è un anno importante per la corale: il decimo dalla morte di Marianna e dalla nascita del gruppo. La priorità è riprendere appieno le attività, possibilmente anche quelle “sociali” e negli ospedali. Ma non è semplice: dopo dieci anni non ci sono più soltanto ragazze e ragazzi, ma anche mariti, figli e nuove famiglie nascenti.

Il sogno nel cassetto è di quelli ambiziosi, ma che potrebbero realizzarsi: incontrare papa Francesco e animare una sua celebrazione, magari nella Domus Sanctae Marthae. Un desiderio che si rifà all’esperienza della sofferenza di Marianna: «Nei suoi ultimi giorni di vita – racconta Veronica, sorella di Marianna e componente della corale –, le capitava spesso di fare dei sogni molto intensi. Alcuni giorni prima il Papa aveva chiamato un giovane gravemente malato che gli aveva scritto. E Marianna ripeteva: “Sarebbe bello se il Papa chiamasse anche me. Vorrei parlargli”. Un desiderio che potremmo realizzare con il nostro canto».

Ed ecco che ritorna la parabola del chicco di grano: forse Marianna era un seme e Dio si è servito di lei per far sì che la pianta portasse molto frutto. Un’esperienza di sofferenza e di lutto si è tramutata in un’esperienza di risurrezione. E, a dieci anni di distanza, possiamo affermare che i frutti sono davvero abbondanti.

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