Le risonanze dell’incontro natalizio con il vescovo mons. Giuseppe Giudice
I ministri straordinari della Comunione hanno vissuto un importante ed intenso momento di formazione con il vescovo mons. Giuseppe Giudice.
Si sono ritrovati nella parrocchia di San Giovanni Battista in Nocera Inferiore sollecitati dal responsabile diocesano don Antonio Cuomo.
L’intensa meditazione si è svolta secondo un percorso storico e teologico che, dopo l’invocazione allo Spirito Santo e la lettura del brano del Vangelo di Giovanni (6, 30-40), è partito dalla mangiatoia di Betlemme, cioè dalla “casa del pane”, e condotto all’altare.
Dalla Mangiatoia, dove i pastori riponevano il cibo perché si mantenesse più caldo e dove fu posto Gesù, Pane vivo disceso dal Cielo, cibo per l’Umanità intera, fino all’Altare dell’Eucarestia, del Sacrificio, del Pane condiviso con i fratelli della comunità.
C’è posto per Gesù?
Rileggendo, alla luce della fede, la poesia di Guido Gozzano “La notte Santa” è stato evidenziato come nelle varie tappe della poesia non c’era posto per Maria e per Giuseppe nell’alloggio, tra quell’umanità che era in attesa di un grande evento, ma cieca al punto che non seppe riconoscerne il protagonista.
Il Vescovo ci ha chiesto: «Nel mondo di oggi c’è posto per Gesù? E nel nostro cuore c’è posto per Gesù?». Con questa domanda mons. Giudice ha portato un po’ di agitazione interiore. La risposta sarebbe d’istinto positiva, ma evidentemente non è sempre così.
Ancora un punto sul quale occorre riflettere e darsi una risposta è: siamo noi a portare Gesù ai fratelli sofferenti oppure è Gesù che porta noi presso i tanti altari del sacrificio e della sofferenza, a conclusione del percorso che è partito dalla mangiatoia di Betlemme?
Le sollecitazioni del Vescovo
Questi gli aspetti che il Vescovo ha richiamato all’attenzione continua: è indispensabile avere fede perché soltanto essa ci permette di riconoscere in quel semplice piccolo pane, l’ostia consacrata, la presenza di Gesù; è indispensabile avere grande attenzione e rispetto per l’Eucaristia perché abbiamo l’immensa responsabilità di “toccare” il Corpo e Sangue di Gesù; per essere “Ministri Straordinari” bisogna essere “cristiani straordinari”, bisogna essere “in Comunione” con il Santo Padre, con la Chiesa e con il clero, altrimenti daremmo scandalo; non si può portare Gesù ai fratelli sofferenti senza amare il corpo dei fratelli ammalati; non si può adorare Gesù nel Santissimo Sacramento ed evitare di amarlo nei corpi sofferenti degli ammalati; il ministero straordinario della Santa Comunione è un servizio svolto nell’ombra, dove non ci sono protagonismi, né palcoscenici, né luci e né applausi; è un servizio silenzioso, fatto soprattutto di ascolto degli ammalati e dei familiari che li assistono.
Ancora una volta il Vescovo non ha deluso chi si aspettava un arricchimento spirituale, con il momento più intenso avutosi quando ha ricordato che tra la Mangiatoia e l’Altare c’è il passaggio per il Golgota, sulla Croce, dove regna la sofferenza ed il mistero che l’accompagna.
Franco Rossomando
Ministro straordinario della Comunione della parrocchia Maria Immacolata in Nocera Inferiore