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Il cammino degli accierrini: il fischio d’inizio

È ripartito con la festa “Festa del Ciao” il cammino formativo degli accierrini della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Casatori.

Come avviene per partite ed eventi sportivi, il suono stridulo di un fischietto da arbitro ha dato il via al cammino formativo 22/23 degli accierrini della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Casatori.

L’immancabile “Festa del Ciao” ha riempito il piazzale parrocchiale di bambini e ragazzi urlanti, con gli occhietti pieni di entusiasmo e tanta voglia di ricominciare, ancora più carichi di prima.

Il fischio d’inizio è stato sancito dall’inno “Ragazzi, che squadra!”, che in ogni nota e in ogni passo di danza ha presentato gli aspetti che saranno approfonditi durante il percorso di formazione, all’insegna di sport e collaborazione, che accompagnerà i ragazzi per i prossimi mesi. Il primo passo da fare è indossare l’abbigliamento giusto e scendere in campo, perché da lì si articolerà tutto il cammino programmato per le diverse fasce d’età.

Una cosa è certa: per l’Azione Cattolica la tematica scelta non è altro che un trampolino di lancio a partire dal quale piccoli e grandi avranno modo di allargare gli orizzonti per conoscere Gesù e riflettere su tematiche di attualità e di vita quotidiana.

Per essere una grande squadra e giocare una bella partita è fondamentale che vi sia di base il rispetto delle regole e di alcuni valori che fanno di noi persone e giocatori corretti e professionali.

Con queste premesse i ragazzi, divisi in quattro squadre (calcio, pallavolo, rugby e basket), si sono lasciati coinvolgere dai giochi e dalle attività organizzate dall’equipe educatori, mettendo in campo il proprio carisma e il desiderio di fare squadra.

Alle squadre formatesi si è aggiunto anche un membro dell’equipe ACR diocesana, a cui la comunità ha donato la preghiera dello sportivo di ACR e un fischietto, simbolo che gli educatori sono in realtà allenatori dei ragazzi nella palestra della fede. I membri di un team, infatti, non registrano progressi né vittorie se alle loro spalle non c’è qualcuno che di continuo li esorti a non mollare, li alleni e insegni loro tecniche per affrontare al meglio le difficoltà: siamo fortunati perché il mister c’è e, anzi, ne abbiamo due.

Don Gaetano è allenatore, arbitro, guida, amico e sostegno per tutta la comunità, compresi i più piccoli, che attrae a sé e coinvolge nelle attività comunitarie escogitando, di volta in volta, espedienti nuovi per farli sentire accolti, amati e per farli diventare amici – oltre che tra loro – anche di Gesù; poi c’è Cristo stesso, che ci parla attraverso il prossimo e che con la sua Parola, millenaria, ma sempre attuale, riesce sempre a sorprenderci e a suggerirci cosa fare al momento giusto.

Nell’icona biblica (Mt 28, 16-20) Gesù suggerisce di andare e insegnare a tutti ciò che lui stesso ha insegnato: ritornando alla metafora sportiva, quindi, l’insegnamento di Cristo è che non esistono avversari e che vincere è importante, perché vincere non significa arrivare primi, ma imparare a offrire agli altri e al gruppo il meglio di sé. 

Sabrina Perrino

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