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«Basta stragi di giovani»: la preghiera del Vescovo

Mons. Giuseppe Giudice ha ricordato i giovani che ci guardano dal cielo e aperto il cammino verso la GMG di Lisbona

Basta stragi di giovani, non più solo «del sabato sera, ma di ogni sera», e vicinanza alle famiglie. Un pensiero ai giovani che «ci guardano dal cielo» è stato espresso dal vescovo Giuseppe Giudice in occasione della Giornata diocesana dei giovani che si è tenuta questa mattina nella Cattedrale di San Prisco.

Il Pastore ha pregato per quanti perdono la vita a causa degli incidenti stradali, della solitudine, della droga e della criminalità. Il vescovo Giuseppe Giudice li ha ricordati nell’omelia della solennità di Cristo Re dell’Universo, domenica in cui si celebra a livello diocesano la giornata dei giovani.

«Dobbiamo fare qualcosa»

Ha parlato alle nuove generazioni e ha chiesto al servizio di Pastorale giovanile di riflettere insieme per «capire cosa sta accadendo e fare qualcosa».

«Stiamo assistendo, partecipando, a troppi funerali di giovani. Non ci possiamo abituare a queste morti. Sembra che un cecchino sia sopra a un palazzo pronto a colpire, e ogni mattina abbiamo l’elenco dei giovani che muoiono», ha detto il vescovo, parafrasando un editoriale di Marina Corradi pubblicato oggi su Avvenire.

Un momento della Santa Messa in Cattedrale – foto Insieme

Monsignor Giudice ha levato la sua voce dall’ambone della Cattedrale: «Non parliamo più di stragi del sabato sera, ma la strage di ogni sera. Mi reco spiritualmente nelle case di queste tragedie. Non abituiamoci a ciò, non condanniamo, ma cerchiamo di essere testimoni del fatto che la vita non si può sprecare sulle strade. Oggi questi giovani ci guardano dal cielo».

La genesi delle GMG

Il Vescovo ha poi ricordato la genesi delle GMG, la prossima sarà a Lisbona nell’agosto 2023: «Nascono con san Giovanni Paolo II, ma provengono dal cuore di san Paolo VI. Giovanni Paolo II ha colto questa profezia e inventato le GMG, che i papi venuti dopo di lui hanno continuato».

Perché questa attenzione, si è chiesto il vescovo. «Perché il mondo giovanile è una ricchezza con cui saper dialogare. I giovani non sono contenitori, ma protagonisti del mondo».

Richiamando le Scritture del giorno ha continuato: «Noi vorremmo evitare la croce, se fosse possibile strapperemmo quelle pagine di Vangelo, le pagine della sofferenza dalla nostra vita, ma non sarebbe vita. Anche quando non comprendiamo fino in fondo le cose non prendiamo in giro Gesù, la Chiesa e chi crede».

Infine, ha aggiunto: «Chi è in croce, chi è in difficoltà, chi è in un letto di ospedale, sa di trovare un amico in Gesù crocifisso. Cristo re dell’universo ci aiuti a comprendere che attraverso la croce noi viviamo il mistero dell’amore».

Don Giuseppe Pironti, delegato diocesano del Servizio di Pastorale giovanile, ha ringraziato il Vescovo per «l’invito a condividere la mensa domenicale» e per l’accompagnamento verso Lisbona 2023 e l’incontro con papa Francesco. «Questa Giornata diocesana dei giovani – ha continuato – è l’occasione per pregare con i giovani e per i giovani, quelli presenti e quelli che non sono potuti essere con noi».

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