Le atlete azzurre hanno condiviso le immagini con i tappeti floreali che raffiguravano i propri volti. Il Vescovo ha richiamato l’importanza di fare squadra e l’essere famiglia cristiana
Federica Pellegrini e Paola Egonu hanno apprezzato l’omaggio tributato loro dai piccoli infioratori di Casatori. Le due atlete azzurre hanno condiviso nelle loro storie di Instagram le immagini dei tappeti floreali con i loro volti.
Così hanno dimostrato di apprezzare la scelta fatta dagli organizzatori dell’Infiorata, ovvero omaggiare i campioni sportivi italiani con la sezione junior. Un importante riconoscimento che ha risarcito gli artisti dei fiori in quanto il vento soffiato nella notte tra sabato e domenica ha danneggiato le i tappeti floreali.
Il tema principale richiama l’essere famiglia
Quella conclusasi ieri è stata l’Infiorata numero 27, organizzata in occasione della festa della Madonna Addolorata che ricorre il 15 settembre. L’evento è promosso dalla parrocchia Santa Maria delle Grazie, guidata da don Gaetano Ferraioli.
L’iniziativa negli anni ha conquistato sempre più attenzione a livello nazionale. L’Infiorata di Casatori è, infatti, considerata tra le prime del Mezzogiorno e tra le più importanti del Paese. I petali di fiori hanno colorato e profumato per tutto il weekend le stradine della frazione di San Valentino Torio.
L’omaggio floreale è stato presentato dalle sei contrade di Casatori: Gelso, Giglio, Leonessa, Rivo, Torre e Spiga. Un segno di devozione e ringraziamento che ha coinvolto tutta la popolazione sul tema della famiglia: «Famiglia, cellula essenziale della società».
«Questa Infiorata sia un evento straordinario per riflettere su valori portanti che devono aiutare a crescere la nostra società, la nostra comunità e quanti si sentono investiti da una missione a realizzare il proprio progetto di vita», le parole del parroco don Gaetano Ferraioli alla vigilia dell’avvenimento. E così è stato.
L’omaggio agli sportivi italiani
I piccoli, invece, si sono concentrati sugli sportivi che hanno dato lustro all’Italia. I tappeti jr hanno raffigurato i volti di Bebe Vio, Gianmarco Tamberi, Federica Pellegrini, Paola Egonu, Matteo Berrettini, Filippo Ganna, Marcell Jacobs e Roberto Mancini. Stelle dello sport che hanno dimostrato il loro apprezzamento tramite i social network.
A suggellare l’appuntamento artistico e la festa religiosa è stato il vescovo Giuseppe Giudice che ha presieduto la Messa domenicale alle ore 19.30, nel piazzale della parrocchia, alla presenza di numerosi fedeli, del sindaco Michele Strianese e dei rappresentanti di carabinieri e polizia municipale.
Il Pastore della Chiesa nocerino-sarnese ha presentato la famiglia cristiana alla luce dell’esperienza della famiglia di Nazareth, che «non è la famiglia del Mulino bianco», e in particolare della Madonna.
La famiglia cristiana è dove l’amore guarisce
Monsignor Giudice ha riflettuto: «Essere cristiani non è una imposizione, è una proposta. Non imponiamo alcuna immagine di famiglia, come non vogliamo che ci impongano immagini di famiglia». Poi ripercorrendo l’esperienza mariana si è chiesto: «Come mai la nostra Europa è così povera di culle e si costruiscono solo cimiteri?».
Ha fatto un riferimento all’immigrazione: «Anche noi siamo figli di emigrati, sappiamo cosa è l’emigrazione; ancora oggi tanti Erode vogliono uccidere i bambini, li rubano, li violentano, Maria li custodisce». Un pensiero alle «famiglie che hanno smarrito i figli: giovani morti, giovani che si perdono nei vicoli della droga, giovani senza lavoro, disperati».
Il richiamo all’educazione dei figli: «Educhiamo insieme, mamma e papà; non utilizzateli come ricatto quando non andate d’accordo o come pacchi postali; quante volte non capiamo i figli che ci dicono una parola, non li capiamo nel loro crescere».
E poi il dolore: «Maria è sotto la croce: è come ogni mamma accanto al letto del figlio che soffre». Questo ci mostra che la «famiglia di Nazareth non è come la famiglia del Mulino bianco», ma ci dice anche che «la famiglia cristiana è la famiglia dove l’amore guarisce».
La preghiera per le Marche
Ad inizio omelia il Vescovo ha ricordato la tragedia delle Marche: «A coloro che hanno perso tutto si allarga il nostro pensiero, il nostro cuore, questa eucarestia. Si allarga alle tante piaghe, alle tante guerre, conosciute e non. Maria ci può consolare e aiutare ad uscire da queste situazioni mettendo nel nostro cuore il cuore del Figlio. Cogliamo anche nelle difficoltà una occasione per il bene: è un invito alla fedeltà».
Anche monsignor Giudice ha elogiato la scelta del tema sportivo per l’Infiorata dei piccoli: «Dallo sport stanno venendo belle lezioni: se si lavora insieme, la squadra vince. Se imparassimo di più a livello sociale, politico ed ecclesiale che uniti si vince. Se siamo famiglia vinciamo. Ringraziamo i bambini e a chi gli ha suggerito di utilizzare questa immagine dei campioni».
Salvatore D’Angelo