Il monito del Vescovo: «L’Agro si rimetta in piedi, si risvegli, riprenda la fede dei padri e vada avanti nella legalità, nella forza e nella bellezza. Grazie Mater Domini, aiutaci, facci correre!»
Festa della Mater Domini 2022, con la Messa dell’alba si è conclusa la novena in preparazione alla festa dell’Assunzione di Maria al cielo. In migliaia si sono ritrovati nel piazzale esterno alla Basilica e all’interno della Casa dove è custodita la venerata immagine della Vergine bruna.
I carri con la effige mariana sono giunti a Nocera Superiore da tutti i comuni del circondario: Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Cava de’ Tirreni, Roccapiemonte, Mercato San Severino e da tante altre località non solo del salernitano. Una tradizione secolare che caratterizza la vigilia dell’Assunta. I frati custodi del santuario hanno accolto con simpatia e calore quanti anche quest’anno hanno voluto onorare la Madre di Dio.
La Messa dell’alba è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Giudice che non ha fatto mancare un richiamo alla fede vissuta nel quotidiano, affidando tutto all’intercessione della Mater Domini. Richiamando le letture della XX domenica del Tempo Ordinario, il Pastore della Chiesa nocerino-sarnese ha detto: «Mentre noi continuiamo come se nulla fosse accaduto, altri popoli gridano: “Signore vieni presto in mio aiuto”. Un grido silenzioso che lacera anima. Se facciamo silenzio in questo tempo di grande frantumazione, se facciamo un silenzio sincero, vero, profondo, possiamo ascoltare questo grido: “Signore, vieni presto in mio aiuto”».
Dalla politica uno scatto di responsabilità
Un passaggio dell’omelia è stato riservato alla situazione politica: «Se ci fermassimo al grido dovremmo disperarci, fermarci, anche dinanzi alla confusione che ci sta presentando il nostro mondo politico, frantumato, fino a darci ogni giorno l’immagine di uomini e donne, gruppetti racimolati di persone senza idealità, senza profondità, senza attenzione al bene comune». Il rischio è che la «campagna elettorale porti ad un ulteriore allontanamento dalla politica, facendo crescere il partito astensione».
Il sollecito del Vescovo: «Chiediamo uno scatto di responsabilità. La nostra preghiera stamattina, le nostre feste, bellissime e che ci fanno incontrare con l’eterno, siano uno scatto di responsabilità, un’attenzione al bene comune, mentre mettiamo da parte frantumazione e gruppetti che mettono in cristi la libertà e la democrazia per la quale tanti hanno dato la vita».
Il ricordo delle vittime della strada
Non abbassare lo sguardo: «Non continuiamo come nulla fosse accaduto dopo la pandemia, la guerra e l’elenco di tanti giovani e persone che per tanti incidenti e tragedie stiamo piangendo nel nostro territorio». “Signore, vieni presto in mio aiuto”, ha detto mons. Giudice, «diventi un grido non per bloccarci, deprimere, ma per accogliere quel fuoco di cui parla Gesù: è fuoco dell’amore, della responsabilità, della legalità, della libertà, è il fuoco della novità, è il fuoco della Pasqua che brucia scorie di ciò che non serve per aprirci al dono di Dio».
La pace di Gesù ci vuole responsabili
Un fuoco di pace: «La pace di Gesù non è gettare acqua sul fuoco; la pace di Gesù spacca l’anima, ci mette dinanzi alle responsabilità. È una pace che ci mette in difficoltà a cominciare dalla famiglia, dalla politica, dalla scuola, nei rapporti tra giovani, innamorati: io credo, allora penso diversamente. La pace che cambia il cuore, non è la verniciatura di una porta vecchia».
Come Maria corriamo verso l’alto
In questo c’è una Maestra, la Vergine: «Celebriamo la Madre di Dio, in lei il Vangelo si è realizzato, ha dato spazio nel suo corpo e nel suo cuore alla pace che è Cristo. Non si è vergognata, non si è nascosta, si è messa in cammino. Maria è andata in alto perché chi ama vola, non è appesantito, e Maria è una donna innamorata. Corriamo anche noi tenendo fisso lo sguardo su Gesù. Maria tiene fisso lo sguardo su Gesù. Con lei risvegliamo la fede vera, affinché non sia una ciliegina sulla torta, ma una fede che cambi il modo di pensare, di vedere».
L’Agro si rimetta in piedi
Uno sguardo al futuro dell’Agro: «Molti giovani muoiono nei percorsi del fumo e della morte, molti depressi, molti abbattuti, molta illegalità. Alziamo lo sguardo, chiediamo alla Vergine la fede vera, la fede sincera, ce lo chiedono i nostri bambini, i nostri giovani, le nostre famiglie, le nostre città: l’Agro si rimetta in piedi, si risvegli, riprenda la fede dei padri e vada avanti nella legalità, nella forza e nella bellezza. Grazie Mater Domini, aiutaci, facci correre!».
I ringraziamenti di padre Valerio Molinaro
Al termine della Messa padre Valerio Molinaro, superiore della comunità francescana che custodisce la Basilica, ha detto: «Ha fatto grande piacere sentire il richiamo alla legalità, a vivere onestamente la vita nel sociale, nella Chiesa: se siamo cristiani abbiamo una via su cui dobbiamo camminare».
Il Vescovo e padre Valerio hanno ringraziato l’amministrazione comunale, rappresentata in piazza dal sindaco Giovanni Maria Cuofano. Il superiore ha detto ai pellegrini: «Ci fate rivivere attraverso la vostra presenza l’amore e la devozione verso la Madre di Dio: mettete questa fede e devozione nei vostri figli e nei vostri giovani».
Sa. D’An.