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Il mondo in un abbraccio

Il percorso quaresimale della comunità Santa Maria delle Grazie di Casatori è stato scandito da un mappamondo che ha permesso ai fedeli, a partire dalla Parola, di visitare e pregare per i cinque continenti.

Far deserto attorno a sé non è sempre facile: Gesù vi è rimasto per ben 40 giorni, durante i quali ha dovuto anche sfidare Satana e resistere alle sue tentazioni.

Ogni anno, in Quaresima, ciascun fedele sul Suo esempio è chiamato a liberarsi del superfluo per ritrovarsi da solo con sé stesso e, meditando sulla propria fede, fare del periodo quaresimale un vero e proprio percorso di introspezione e crescita spirituale.

Nei quaranta giorni di preparazione alla Pasqua lo sguardo è proiettato verso la redenzione, ma, in questo tempo così forte, l’attenzione di tutti si spinge oltre la preghiera intima e personale, oltre i confini nazionali e si posa sull’Europa, la nostra terra, che, da più di un mese, vive l’orrore della guerra e piange le sue numerose vittime.

Nonostante il contesto tanto catastrofico, dall’Ucraina ci giunge un grande insegnamento di fede: il popolo ucraino non cade preda dell’angoscia e si aggrappa, con le poche forze che restano, all’unica arma che non spara proiettili e non miete vittime, la preghiera. Le donne che invocano Dio per il dono della pace mentre missili e bombe piovono sul loro capo sono la versione moderna di un Gesù morente che, col volto ricoperto di sangue e la croce sulle spalle, sale sul Calvario affidandosi all’amore di Suo Padre.

Per mostrare la nostra vicinanza alle tante sofferenze del nostro tempo, in ginocchio per la pandemia e martoriato dalla guerra, il simbolo che ha scandito il percorso quaresimale in parrocchia è stato un mappamondo. Di domenica in domenica, basandoci sulla liturgia della Parola, la comunità ha viaggiato attraverso i cinque continenti:

AFRICA: terra arida e desertica, come il luogo in cui Gesù si è rifugiato per pregare. Sul suo esempio anche noi ci raccogliamo in preghiera per la conversione dell’umanità e per le problematiche che attanagliano quest’area.

ASIA: le letture ci conducono nei luoghi di Abramo e nel territorio in cui Cristo ha vissuto e portato a termine la sua missione. Oggi il continente asiatico è segnato da inimicizie tra popoli e confessioni religiose, da trasformare necessariamente in rispetto e tolleranza reciproca.

EUROPA: è l’emblematica terra verde, ecco perché la parabola del fico sterile ci riporta nel nostro continente, perché anch’esso possa convertirsi, essere fecondo e portare buon frutto.

AMERICA: il figliuol prodigo che prende la sua parte di eredità e si allontana dalla famiglia ci ricorda quanti, per necessità o per lavoro, si allontanano dai propri paesi d’origine. Il Nuovo Mondo è, sin dalla sua scoperta, un porto di approdo che esercita il ministero dell’accoglienza per essere casa ospitale per tutti.

OCEANIA: Dio è capace persino di fornire acqua nel deserto per il suo popolo (Is 43, 20) e questo elemento ci trasporta nel continente blu, con la speranza che sia sempre brulicante di vita, anche grazie all’acqua che rinnova e vivifica ogni cosa.

Terminato il viaggio resta nel cuore il desiderio di vivere rinnovati la solennità della Resurrezione, stretti al resto del mondo in un forte e caldo abbraccio.

Sabrina Perrino

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