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La nostra Carta

Da quest’anno è obbligatorio l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Alla base la conoscenza della Costituzione Italiana. Cosa significa “insegnamento trasversale”? L’editoriale di Rosanna Di Giaimo. La Legge 92 del 20 agosto 2019 introduce nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento…

Da quest’anno è obbligatorio l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Alla base la conoscenza della Costituzione Italiana. Cosa significa “insegnamento trasversale”? L’editoriale di Rosanna Di Giaimo.

La Legge 92 del 20 agosto 2019 introduce nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento trasversale dell’educazione civica che, a decorrere dall’anno scolastico 2020/21, diventa obbligatorio. La legge pone a fondamento della disciplina la conoscenza della Costituzione Italiana. Leggiamo nelle linee guida che «La Carta è un codice chiaro e organico di valenza culturale e pedagogica, capace di accogliere e dare senso e orientamento in particolare alle persone che vivono nella scuola e alle discipline e alle attività che vi si svolgono».

Si parte da qui, dunque, e l’intento è nobile e la formazione di una coscienza civica è obiettivo imprescindibile per una società migliore. Andando avanti nella lettura apprendiamo che vi sono altri due punti tematici da declinare nel corso del lungo curricolo scolastico, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado: lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.

L’insegnamento è trasversale a tutte le discipline, comprese matematica, fisica, elettronica, strumento musicale ed altro. Certo è che il sapere, nella sua interezza, deve concorrere a formare il cittadino del presente e del futuro. Un cittadino che interiorizzi il rispetto della persona, del patrimonio artistico e culturale, del bene comune. Un cittadino che comprenda che lo sviluppo economico non prescinde dalla salvaguardia delle risorse e dell’ambiente in cui vive, e che si avvalga consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali.

L’impressione, tuttavia, è che si sia voluto formalizzare un insegnamento che di fatto esiste già, che è dentro le discipline scolastiche stesse, e che viene praticato da sempre da generazioni di docenti che credono fortemente nella funzione educativa e formativa della scuola. Melius abundare!

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