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Alle urne

Domani siamo chiamati alle urne: i temi che dovrebbero essere al centro del dibattito politico, per un reale rilancio del territorio campano e dell’Agro nocerino-sarnese. di Salvatore D’Angelo Il richiamo alla moralità nella pubblica amministrazione è solo uno dei capisaldi…

Domani siamo chiamati alle urne: i temi che dovrebbero essere al centro del dibattito politico, per un reale rilancio del territorio campano e dell’Agro nocerino-sarnese.

di Salvatore D’Angelo

Il richiamo alla moralità nella pubblica amministrazione è solo uno dei capisaldi che i candidati alle elezioni – regionali ed amministrative – dovrebbero aver scritto nella propria agenda, inciso nel loro cuore, fermo nella loro mente. L’Agro nocerino sarnese è un territorio che negli anni sembra essere stato solo attraversato dalla politica, mai realmente fecondato.

Il territorio è fertile, non solo dal punto di vista agricolo.

Generazioni di amministratori lo hanno lambito, considerandolo un prezioso bacino di voti, senza restituire in proporzione quanto ricevuto. L’eccezione, in questo caso, non è diventata regola. Eppure, non sarebbero mancati i punti su cui concentrarsi.

Proviamo a declinare un decalogo delle urgenze/emergenze che caratterizzano la valle del Sarno. Dieci macro-argomenti che racchiudono una serie di altri elementi che dovrebbero rappresentare la bussola di ogni candidato: ambiente, lavoro, sanità, formazione, Europa, legalità, cultura, turismo, attenzione alle povertà, questione morale.

In queste settimane se ne fa un gran parlare. Ogni candidato ha la ricetta giusta per risolverli se letti come problemi o rilanciarli se intesi come potenzialità. Ma le risorse ci sono? Proviamo ad analizzarne alcuni, per capire concretamente su cosa si può lavorare.

Ambiente

Sul fronte ambientale è necessario avviare un’operazione culturale che consenta ai cittadini di comprendere le potenzialità di una buona raccolta differenziata, della depurazione delle acque, della tutela del territorio. Depositare rifiuti ad ogni angolo delle città, in barba alle regole del vivere civile, non ci porterà da nessuna parte. Avviare comportamenti virtuosi che passino dalla dotazione infrastrutturale: non è possibile che territori come quello di Nocera Inferiore o Scafati ancora non abbiano una rete fognaria efficiente e funzionante. Acque depurate da scarichi industriali e civili vuol dire fiumi puliti. La battaglia per il Sarno avviata durante il lockdown e acuitasi con la ripresa delle attività può essere rampa di lancio. La tutela del territorio passa dal contrasto agli abusi edilizi: costruire sul greto di un fiume o sul fronte di una montagna rischia di essere controproducente per l’uomo e la natura.

Lavoro

La sfida per l’occupazione si fa ancora più complessa nel tempo pandemico, con il rallentamento dei consumi e una crisi economica figlia di quella sanitaria. Con lo sblocco dei licenziamenti, a fine anno si rischia un’emorragia che nel Sud e in Campania potrebbe generare terribili contraccolpi. Le amministrazioni pubbliche dovranno lavorare per superare il tempo dei bonus. Un tema che impatta enormemente sulla famiglia e sulle nuove famiglie. Come si potrà guardare al futuro se il lavoro mancherà ancora di più rispetto al passato?

Europa

Chi amministrerà la Regione per i prossimi cinque anni, così come i Comuni chiamati al voto, dovrà avere un filo diretto con Bruxelles. L’Europa e le istituzioni europee rivestono un ruolo vitale per la sopravvivenza di territori complessi come quelli della regione Campania. Non è solo una questione economica e finanziaria. Avere canali, rapporti diretti con l’Unione europea consentirà di poter programmare avendo una visione più ampia, globale. Ne beneficerà il lavoro, l’ambiente, l’economia, il turismo, la sanità. Tutti. La partita del futuro si gioca lì, nel cuore dell’Europa. Da soli non si va da nessuna parte.

Questione morale

La questione morale, che richiama anche il tema della legalità, della corruzione, della trasparenza nelle nostre amministrazioni, è stato magistralmente richiamato da monsignor Giuseppe Giudice durante le celebrazioni per sant’Alfonso Maria de Liguori. «Nessun programma può andare bene se non c’è la questione morale. Non possono governare le nostre città coloro che non sono nella moralità», ha tuonato il Vescovo.

Le liste sono ormai state compilate e presentate. In alcuni casi – non per giudicare – la questione morale non sembra affatto essere stata presa in considerazione. La differenza la farà la nostra coscienza, chiamata a scegliere chi scriverà il futuro prossimo della nostra terra.

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