Come nelle gare sportive
Come nelle gare sportive è la Nota del Vescovo alla Santa Chiesa Pellegrina in Nocera Inferiore-Sarno per la ripresa delle attività in tempo di Covid-19 dopo il periodo estivo
Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato (1Cor 9, 24-27).
Carissimi,
prendo in prestito dall’Apostolo un esempio dal mondo sportivo per invitarVi ad accogliere, con spirito rinnovato, il nuovo anno che ci apprestiamo a vivere.
Sappiamo bene che l’Anno pastorale ha inizio e coincide con l’Anno liturgico, ma siamo anche coscienti che il mese di settembre ha, per tutti, il sapore di un inizio dopo le ferie estive.
Quest’anno tesi tra paura, irresponsabilità, pigrizia e ritornati allarmismi “pensandoci sani in un mondo malato” (Papa Francesco), dobbiamo scendere nell’agone sportivo e partecipare alle gare con il desiderio di conquistare il premio, evitando di essere senza meta o di battere l’aria.
Ma come ogni atleta leale, abbiamo bisogno di disciplina, di esercizio continuo, di sacrifici non però per ottenere una corona che appassisce, ma che dura per sempre.
Siamo invitati a lavorare bene per la nostra formazione cristiana, che difetta non poco, per evitare che, dopo aver predicato agli altri, noi stessi veniamo squalificati. Ed è un rischio sempre presente, ed oggi ricorrente specialmente nei nostri ambienti. Ripartiamo, allora, dopo un tempo inedito, non ancora concluso, sapendo che tante cose sono destinate a cadere e a cambiare.
… la Chiesa crede di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana. Inoltre, la Chiesa afferma che al di là di tutto ciò che muta stanno realtà immutabili; esse trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli… (Gaudium et Spes, 10).
Edotti dal Concilio e dalla Tradizione viva della Chiesa, siamo certi che solo Cristo non cambia!
Ripartiamo, in modo intelligente ed attento, nelle nostre variegate attività pastorali per infondere nuovo entusiasmo nella nostra gente che, per diversi motivi, oggi più di ieri fatica a partecipare.
Ripartiamo dalla Domenica, dal catechismo non secondo lo schema scolastico e dai vari incontri, dalla celebrazione dei Sacramenti dando a tutto nuovo significato, nuovo sapore e nuove regole, capaci di andare al cuore del problema, evitando di girarVi sempre e solo intorno.
Riprendiamo la Visita Pastorale, certamente non con le modalità di ieri e con attenzione a questo tempo, con spirito nuovo e rinnovato in modo da concluderla entro novembre.
È bene che riprenda la Scuola, con interesse ed entusiasmo, nella sicurezza e nella regolarità, investendo con sapienza sulla cultura. La didattica a distanza, ottima per alcuni momenti, non può e non deve sostituire l’incontro con la persona mettendo in crisi lo stesso concetto pedagogico di relazione e di incontro.
Ci prepariamo ad accogliere con stupore la nuova edizione del Messale, che utilizzeremo in tutte le parrocchie a cominciare dalla prima Domenica di Avvento (29 novembre 2020), mentre sarà obbligatorio dal prossimo giorno di Pasqua (4 aprile 2021). Non è solo l’accoglienza di un testo, ma occasione propizia per rivedere, secondo lo spirito del Concilio, tutte le nostre celebrazioni, a cominciare dalla Messa, mantenendo il clima di sobrietà che è dono della pandemia.
Senza Eucarestia alla Chiesa viene a mancare il cuore, che è Gesù Cristo, e senza cuore un corpo non può vivere. Le Messe a distanza sono utili per gli ammalati e per un tempo difficile, ma la Messa chiede un incontro sempre nuovo e rinnovato. Ripartiamo con gli incontri con il clero e i laici, con la Chiesa semper reformanda, affinché non venga lasciata in panchina, ma scenda sempre più in campo, con rinnovato ardore apostolico.
La Chiesa, e la nostra Chiesa, ha riserve spirituali sufficienti per educare alla speranza, per alimentare la carità, per sostenere la fede e non può, per motivi altri, essere guardata a vista e messa in un angolo, o chiamata solo quando vogliamo servircene.
Allenati nello spirito, scendiamo in campo, non come la signora Pigrizia che va al mercato in tarda mattinata e trova le bancarelle quasi vuote; imitiamo invece la donna Saggia che, per tempo e con competenza, prepara tutto ciò che serve per la festa della vita e per fare felici gli altri.
Scendiamo in campo, non come chi vuole giocare al risparmio, non per farci vedere e per vedere, non per occupare spazi, ma per contagiare la passione per il Signore, che è passione per ogni uomo e donna che incontriamo sul nostro cammino.
Ripartiamo con bei momenti vocazionali (Ordinazione sacerdotale e diaconale, Ammissione ai sacri Ordini) che daranno nuovo ossigeno alla nostra Chiesa diocesana.
Ripartiamo con l’attenzione al Creato, all’ambiente, evitando tutti quegli atteggiamenti e quelle manifestazioni che non concorrono alla salvaguardia del Creato, ma diventano solo inutili spot pubblicitari per nascondere la polvere sotto il tappeto.
Mi ha colpito, facendomi molto riflettere, una espressione che ho ascoltato recentemente: se oggi vuoi fare un cammino di fede, non è bene andare in parrocchia o presso antiche associazioni, ma scarica qualcosa da internet e affidati al fai da te!
Se pensiamo così è grave, e dobbiamo urgentemente sanificare i nostri ambienti e i nostri pensieri, e ri-formare con più convinzione i nostri collaboratori. Semplicità, fiducia, passione, entusiasmo, attenzione ad ognuno, siano i tratti di una rinnovata presenza tra la nostra gente, che è buona e ha sete e fame cercando cibo solido, e non scaduto o avariato.
Cerca il pane di vita, che è Gesù Cristo!
Ancora l’Apostolo ci esorta:
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (Rm 12, 1-2).
La Vergine Santa, tanto venerata nel mese di settembre, ci aiuti e ci accompagni affinché, distanziati dal male, possiamo camminare con tutti in novità di vita e correre per conquistare il premio che il Signore ci ha promesso.
Vi benedico
Nocera Inferiore, 3 settembre 2020
Memoria San Gregorio Magno
+ Giuseppe Giudice, Vescovo
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