“Noi siamo invisibili”
“Noi siamo invisibili per questo governo”: è il motto che sta caratterizzando la protesta delle scuole pubbliche paritarie italiane. Oggi e domani sciopero delle attività didattiche. Hanno aderito tante scuole cattoliche, che in Italia rappresentano la maggioranza delle scuole pubbliche paritarie
“Noi siamo invisibili per questo governo” è il messaggio rilanciato a più riprese dagli studenti, dalle famiglie e dagli operatori delle scuole pubbliche paritarie. Oggi e domani sciopero delle attività didattiche per la mancata considerazione nei vari decreti emessi per l’emergenza Covid-19.
Numerosi gli istituti presenti in provincia di Salerno che hanno aderito alla protesta silenziosa. Barricate fatte di petizioni, fotografie e video. Molto significativo il filmato realizzato dalla classe III A della scuola delle Battistine di Angri.
La dirigente della scuola angrese, suor Margherita Longobardo, ha detto: “Non facciamo scuola per lavoro; lo facciamo per la passione, l’amore che abbiamo per la formazione, l’educazione. Vogliamo formare questi ragazzi perché, come diceva il nostro fondatore, possano diventare dei bravi cittadini per la società del domani. La nostra è una battaglia di giustizia. Anche se paritaria, noi siamo una scuola pubblica. Se il governo non ci ascolta ci sarà solo buio”.
Si sono mobilitate anche le suore dell’istituto “Preziosissimo Sangue” di Pagani. La dirigente, suor Anna Paganelli, ha avviato una campagna social con l’hastag #noisiamoinvisibiliperquestogoverno utilizzando la foto della scuola chiusa. “Tuttavia – ha dichiarato – noi non smettiamo mai di fare lezione, di stare accanto ai nostri ragazzi e alle loro famiglie. Per noi la scuola è una missione educativa, tant’è che pure la DAD (didattica a distanza, ndr) l’abbiamo calibrata su misura, a seconda delle esigenze degli alunni”.
Anche da Pagani, dove c’è pure l’istituto “Immacolata” delle suore Francescane di Sant’Antonio, si è levata la voce attraverso un video realizzato dai genitori.
#noisiamoinvisibiliperquestogoverno
“Con questo slogan – si legge sulla pagina Facebook della scuola “Preziosissimo sangue” – tutte le Scuole paritarie gestite dalle Congregazioni religiose, per la prima volta unite, dalle cooperative e dalle parrocchie, rivolgono un appello alla politica attraverso un gesto simbolico che faccia rumore e coinvolga tanti altri cittadini, oltre ogni schieramento, perchè chi ama la scuola sa bene che è trasversale a tutto”.
Nella Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno ci sono anche altri istituti pubblici paritari gestiti da religiose. Ad Angri, per esempio, c’è la scuola delle suore Compassioniste, mentre a Roccapiemonte c’è la scuola “Materdomini” gestita dalle suore Francescane Alcantarine.
In provincia di Salerno ci sono molteplici realtà gestite da decenni da congregazioni religiose. Tra queste c’è l’istituto “Maestre Pie Filippini” di Teggiano. La direttrice della scuola pubblica paritaria del Vallo di Diano, suor Maria Pia Mezzabarba, ha spiegato che “i genitori sono stati coinvolti attraverso una sottoscrizione”, ha poi aggiunto: “In questo tempo abbiamo lavorato moltissimo con la didattica a distanza, cercando di stare accanto ai nostri alunni e alle loro famiglie”.
I numeri della scuola pubblica paritaria in Italia
In Italia le scuole paritarie sono in totale 12.547: di queste 7.955 sono scuole paritarie cattoliche, rappresentando il 63,4% del totale. Di queste 7.955 scuole paritarie cattoliche – diminuite dal 2010-11, quando erano 9.371, di ben 1.416 -, 5.826 (73,2%) sono scuole per l’infanzia, 1.021 (12,8%) scuole primarie, 517 (6,5%) scuole secondarie di 1° grado, 591 (7,4%) scuole secondarie di secondo grado.
Nelle scuole paritarie cattoliche per l’infanzia si contano 15.477 classi o sezioni e 330.806 alunni, in quelle primarie 6.669 classi o sezioni e 133.876 alunni, in quelle secondarie di primo grado 2.663 classi o sezioni e 58.464 alunni, in quelle secondarie di 2° grado 2.900 classi o sezioni e 46.854 alunni. Quindi, globalmente nelle scuole paritarie cattoliche si sono 27.709 classi o sezioni che sono frequentate da ben 570mila alunni.
Questi sono i dati più recenti al momento disponibili (riferiti all’anno scolastico 2018-2019), elaborati dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) su dati Miur 2019. Rispetto agli anni precedenti, sono inclusi (ma non per le scuole dell’infanzia) anche i dati della Provincia autonoma di Trento, che finora non era compresa nelle rilevazioni, mentre continuano ad essere esclusi i dati della Regione Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano. Dai dati Miur, nella loro totalità, le scuole paritarie, cattoliche e non, sono frequentate da quasi 900mila alunni.
Nelle scuole paritarie cattoliche il numero degli insegnanti è 52.629 – 24.855 nella scuola per l’infanzia, 12.528 nella primaria, 7.565 nella secondaria di 1° grado, 7.681 nella secondaria di 2° grado -, ma il dato, avverte il Cssc, è approssimato per difetto in quanto numerose scuole (soprattutto dell’infanzia) non hanno fornito il dato; non si è lontani dal vero, quindi, stimando in circa 55.000 i docenti delle scuole cattoliche, ma va considerato che una quota significativa è impiegata a tempo parziale. Per il personale non docente ci sono 9.240 addetti all’amministrazione 8.644 addetti alla cucina e 14.805 addetti alla vigilanza/pulizia.
Rumore educativo e costruttivo
Un gesto simbolico che vuole provocare un “rumore educativo” e un “rumore costruttivo”. Con questa motivazione per la prima volta le scuole pubbliche paritarie hanno annunciato l’astensione dalle attività scolastiche per il 19 e 20 maggio. È il grido d’allarme che gli oltre 300 superiori/e maggiori, in qualità di primi responsabili delle loro scuole, hanno lanciato al termine di una tavola rotonda organizzata dalle presidenze nazionali dell’Usmi e della Cism.
“Il nostro gesto – si legge in un comunicato congiunto Usmi/Cism – vuole fare un rumore educativo ed educato che coinvolga i genitori dei 900mila allievi delle scuole paritarie, i 7 milioni di allievi delle scuole statali, i docenti, il personale della scuola italiana, ma anche gli amici e tutti i cittadini italiani. Ma anche un rumore costruttivo, che obblighi i nostri parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti nell’aula parlamentare, a non lasciare indietro nessuno”.
La vicinanza della Cei
Ieri la Presidenza della Cei è tornata a rilanciare la forte preoccupazione espressa in queste settimane da genitori, alunni e docenti delle scuole paritarie, a fronte di una situazione economica che ne sta ponendo a rischio la stessa sopravvivenza.
“Le paritarie svolgono un servizio pubblico, caratterizzato da un progetto educativo e da un programma formativo perseguiti con dedizione e professionalità”, permettendo “al bilancio dello Stato un risparmio annuale di circa 7.000 euro ad alunno”.
Di qui l’appello a che “non si continuino a fare sperequazioni di trattamento, riconoscendo il valore costituito dalla rete delle paritarie”.
La Cei sta verificando la possibilità di contribuire a sostenere alcune migliaia di studenti con circa 20mila borse di studio.
Salvatore D’Angelo