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La voce della mamma

Quarto comunicato del Vescovo Giuseppe per questo tempo di emergenza. Da oggi e fino al 3 aprile chiese chiuse in tutta la Diocesi. «Viviamo questa stagione, certamente non facile, con lucida responsabilità, sapendo che d’inverno qualcosa nasce, mentre intorno tutto…

Quarto comunicato del Vescovo Giuseppe per questo tempo di emergenza. Da oggi e fino al 3 aprile chiese chiuse in tutta la Diocesi. «Viviamo questa stagione, certamente non facile, con lucida responsabilità, sapendo che d’inverno qualcosa nasce, mentre intorno tutto sembra morire», la riflessione di mons. Giudice

 

Carissimi,

con la Nota del 12 marzo u.s. – Una Chiesa di terra e di cielo – la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ci ricorda come la Chiesa sta vivendo e affrontando questo momento difficile rimanendo, in modo diverso e molto concreto, accanto alla gente.

La Chiesa vive nella città e, nel bene e nel male, contagia e può essere contagiata. Questa presenza richiede un forte senso di responsabilità per promuovere e tutelare il bene comune, che è il bene concreto di ogni cittadino, a cominciare dalla salute. Per questo motivo, ci è chiesto un ulteriore sacrificio – chiudere la chiese – che non è un obbligo, una imposizione dall’alto, ma il gesto di una condivisione, quasi a voler fare un cordone umano e spirituale per proteggere tutta l’Italia.

La Chiesa di Roma, che presiede nella Carità, ha subito stabilito la chiusura di tutte le chiese e degli altri luoghi di culto, e le altre Diocesi si stanno adeguando.
Pertanto, mentre rimangono le altre indicazioni precedentemente comunicate, anche per la Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno, dispongo la chiusura di tutti gli edifici di culto da oggi fino al 3 aprile p.v., adeguandoci agli sviluppi ulteriori, sempre in comunione con la CEI.

È la nostra Chiesa che ce lo chiede, attenta alla salute dei suoi figli.
È la voce della mamma che, nel cuore dell’inverno, ci esorta con fermezza: Figlio mio, non uscire, stai attento, riguardati e stai attento anche agli altri!

Viviamo questa stagione, certamente non facile, con lucida responsabilità, sapendo che d’inverno qualcosa nasce, mentre intorno tutto sembra morire.
Allestiamo un altare invisibile nel nostro cuore e offriamo preoccupazioni e speranze, certi che il Padre ci vede, recuperando fortemente la dimensione domestica della Chiesa, aprendo così la porta della speranza dentro di noi.

Camminiamo nel deserto verso la terra promessa, facendo esperienza di un Dio fedele che non ci abbandona, ma ci nutre con la manna che piove dal cielo (cfr Es 16).

Ed è proprio la spiritualità della manna, che ci può sostenere nel cammino e donarci la forza in questi giorni.
A ciascun giorno basta la sua pena (Mt 6,34): andiamo avanti, giorno per giorno, con il nostro pane quotidiano, e raccogliamo tanta manna quanto ne basta per una giornata, perché il di più marcisce.

Il Dio di Gesù Cristo è fedele, e non ci abbandona nel deserto, ma apre sempre strade nuove ed impensate.
Rimaniamo fedeli a Lui e procediamo, tra luci ed ombre, sostenendoci con la preghiera fiduciosa, verso la Pasqua, sapendo anche che a ciascun giorno basta la sua gioia.

Con affetto, tutti benedico

+ Giuseppe, Vescovo

 

Comunicato n. 4 corona virus

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