Rianimare la speranza e restituire fiducia
In occasione della III Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebra oggi, un contributo per riflettere di mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. Due sfide da affrontare per contrastare la povertà e l’economia dell’esclusione.
di Mons. Francesco Soddu
In Evangelii Gaudium, al n°53, il Papa tratta dell’economia dell’esclusione e dell’iniquità, in cui viene fotografata la società attuale, che considera molta gente neanche degna di essere sfruttata, ma semplicemente e drammaticamente da escludere. All’interno di questa che il Santo Padre definisce “cultura dello scarto” si generano e si alimentano le diverse forme di esclusione e di sfruttamento.
L’impegno del cristiano non deve pertanto limitarsi ad azioni sporadiche o di circostanza, ma deve mirare a far crescere l’attenzione piena e costante ad ogni persona in difficoltà. Per questo è richiesto un cambiamento di mentalità, dal micro al macro, per riconoscere i diversi fattori di povertà in relazione tra loro e assumere un approccio globale e una visione integrale della persona.
Lo evidenzia bene sempre papa Francesco nel Messaggio per la III Giornata mondiale dei Poveri che si celebra oggi. La speranza dei poveri non sarà mai delusa è il titolo del Messaggio che si sviluppa su due grandi coordinate: la descrizione delle nuove forme di povertà che, ogni giorno, sono sotto i nostri occhi e l’azione concreta di quanti con la loro testimonianza possono offrire quella speranza che sembra scomparsa dalle vite e dalle storie di molte persone.
In questa cornice si colloca l’impegno della Caritas, per dar corpo a una pedagogia dei fatti, con uno stile di carità vissuto nell’affrontare i problemi concreti dei poveri, il modo di accoglierli, il rispetto della loro dignità, la difesa dei loro diritti, il loro coinvolgimento nella soluzione dei problemi che li riguardano, il farli sentire soggetti, non oggetto di cura.
Una rete di Centri di ascolto è nata negli anni, intessendo nei nostri territori spazi di accoglienza e prossimità. Soldi, cibo, lavoro restano i bisogni essenziali di tante persone che bussano alle porte di questi centri. Ma la povertà non è solo mancanza di reddito o lavoro: è isolamento, fragilità, paura del futuro. Non a caso il Rapporto povertà di Caritas Italiana lo scorso anno ha dedicato particolare attenzione al tema della povertà educativa e quest’anno il flash Report, presentato insieme con Legambiente durante il Festival dell’Economia civile, mette in evidenza le strette connessioni tra ambiente, degrado, povertà e giustizia sociale.
Dietro ai numeri ci sono vere storie di vita, situazioni concrete, relazioni. E accanto all’analisi e alla lettura del fenomeno c’è sempre l’animazione e la sensibilizzazione della comunità e un’azione di stimolo delle istituzioni. Rianimare la speranza e restituire fiducia: queste sono le sfide di oggi per contrastare la povertà. Va quindi sottolineata l’urgenza di immaginare nuove strade e modalità di lavoro per coinvolgere e responsabilizzare la società intera, per opporre alla società dello “scarto” un nuovo modello economico, verso quella “ecologia integrale” indicata da papa Francesco nella Laudato si’.
Mons. Francesco Soddu, 60 anni, dal 2012 è direttore di Caritas italiana, al suo secondo mandato. Ha compiuto gli Studi teologici presso la pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Ordinato presbitero nel 1985, dal 1997 è parroco della Cattedrale di Sassari; dal 2005 invece è direttore della Caritas diocesana.