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Non temere piccolo gregge

MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2019 «Poi disse ai suoi discepoli: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e…

MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2019

«Poi disse ai suoi discepoli: «Per
questo io vi dico: non preoccupatevi
per la vita, di quello che mangerete;
né per il corpo, di quello che
indosserete. La vita infatti vale più
del cibo e il corpo più del vestito.

Guardate i corvi: non seminano e
non mietono, non hanno dispensa né
granaio, eppure Dio li nutre. Quanto
più degli uccelli valete voi! Chi di
voi, per quanto si preoccupi, può
allungare anche di poco la propria
vita? Se non potete fare neppure così
poco, perché vi preoccupate per il
resto? Guardate come crescono i gigli:
non faticano e non filano. Eppure
io vi dico: neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno
di loro. Se dunque Dio veste così
bene l’erba nel campo, che oggi c’è e
domani si getta nel forno, quanto più
farà per voi, gente di poca fede.

E voi, non state a domandarvi che
cosa mangerete e berrete, e non state
in ansia: di tutte queste cose vanno
in cerca i pagani di questo mondo;
ma il Padre vostro sa che ne avete
bisogno. Cercate piuttosto
il suo regno, e queste cose vi saranno
date in aggiunta.

Non temere, piccolo gregge,
perché al Padre vostro è piaciuto
dare a voi il Regno».

(Lc. 12, 22-32)

 

 

Carissimi,

la stagione liturgica della Quaresima, preparatoria alla Pasqua, è un tempo di grazia che il Signore ci concede per pregare, digiunare, fare elemosina, e così convertirci.
È il tempo in cui il deserto della nostra vita, irrorato dalla pioggia della misericordia, può ridiventare giardino.
È il tempo in cui Egli ci ripete: Non temere, piccolo gregge!, mentre ci invita ad una fiducia smisurata nella Provvidenza, che si alza sempre prima del sole.
In questo tempo prezioso dell’Anno Liturgico, siamo invitati ad avere un triplice sguardo.
Verso l’alto, per guardare gli uccelli del cielo e non preoccuparci troppo delle cose della terra.
Verso il basso, per imparare dai gigli dei campi e apprezzare la bellezza che viene dal Signore.

Sguardo al cielo e alla terra vuol dire coniugare nella nostra vita tutti gli aspetti dell’esistenza, cercando di fare sintesi, occupandoci e non preoccupandoci.
Sguardo verso l’alto è contemplazione e preghiera, digiunando da ciò che non serve, per poterci aprire alla carità verso l’altro, gesto che dal cuore deve arrivare a un segno concreto di generosità economica.
In questo duplice sguardo, Dio e l’uomo camminano insieme verso la Pasqua e, di Pasqua in Pasqua, verso quella patria intravista, ma non ancora posseduta.
Il terzo sguardo, senza il quale gli altri due non hanno effetto, è verso il nostro cuore per discernere il bene dal male e scegliere il bene (cfr. Mc 7, 20-23).

Fare bene il bene, e farlo sempre bene e per il bene, può essere un ottimo programma quaresimale. Solo così il deserto ridiventerà giardino e ci accorgeremo che Dio vi passeggia alla brezza del giorno (cfr. Gen. 3, 8), e così convertiti non ci nasconderemo più e saremo pronti a lavorare con gioia nei giardini della nostra vita.

Buon cammino.

 

11 febbraio 2019

† Giuseppe, Vescovo

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