Povera Campania
I dati del Dossier regionale sulle povertà 2017
Un primo piano su “Povertà e Famiglia” è quello realizzato per l’edizione 2017 del Dossier regionale sulle povertà. Una fotografia che mostra le difficoltà e i bisogni dei poveri campani. Così come avviene dal 2008, il Dossier mostra che ci sono sempre più italiani a chiedere aiuto, il 64,6 per cento di chi si rivolge ai centri di ascolto. Nella maggioranza dei casi si tratta di donne, il 54,7 per cento. Spesso però sono solo portavoce delle esigenze familiari. I po- veri sono proprio le famiglie: si può parlare di disagio familiare diffuso, piuttosto che dei singoli. Vive in fa- miglia il 69,6 per cento delle perso- ne ascoltate, percentuale che sale al- l’81,7 per cento se ci si riferisce so- lo agli italiani. La tipologia di fami- glia più diffusa nei centri di ascolto è quella con coniuge e figli, quasi la metà del totale. Significativa anche la percentuale di famiglie mono genitoriali con figli. Quelle senza figli sono principalmente composte da anziani: «In questo caso – si legge – le problematiche non sono solo di carattere economico, ma incide molto la solitudine e il senso di abbandono».
Interessanti, quanto drammatici, gli spunti relativi allo stato civile: la metà delle persone ascoltate risulta coniugata, un quarto è composto da divorziati, separati e vedovi. Il 23,4 per cento fa parte di “nuclei spezzati”. Il Dossier affronta il tema dei padri separati, che a causa del raddoppiarsi dei costi, soprattutto quelli abitativi, «rischiano di finire a vivere per strada, incapaci di sostenere le spese per la famiglia e per loro stessi».
Di cosa hanno bisogno gli utenti dei centri di ascolto, in particolare le famiglie? Verrebbe da rispondere: tutto. Infatti, «molte sono in condizione di multiproblematicità». Tra i disagi maggiori c’è quello economico, 62,1 per cento, seguito da quello lavorativo, 51,3 per cento. Dall’approfondimento emerge ancora: i 2/3 del- le famiglie seguite vivono con meno di 500 euro al mese e non sono in grado di affrontare alcuna spesa imprevista; nelle famiglie che si rivolgono ai centri di ascolto la percentuale di persone con disabilità è quasi tripla. Il Dossier, infine, mette in evidenza come il sostegno ecclesiale sia predominante rispetto a quello familiare, amicale e pubblico. Nel 64,4 per cento dei casi gli utenti dei centri dichiarano che abitualmente si avvalgono di una rete parrocchiale, a dimostrazione del fatto che la parrocchia rimane ancora un punto di riferimento importante del territorio, spesso anche l’unico.
Sa. D’An.