1. Home
  2. Premio Euanghelion
  3. “Fare leva sul linguaggio”: il volto di padre Epifani

“Fare leva sul linguaggio”: il volto di padre Epifani

Continua il focus di approfondimento sui premiati a cura delle giovani giornaliste di “Io scrivo”. Intervista a padre Gianni Epifani, a cura di Francesca Sorrentino.  [fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px”…

Continua il focus di approfondimento sui premiati a cura delle giovani giornaliste di “Io scrivo”. Intervista a padre Gianni Epifani, a cura di Francesca Sorrentino. 

[fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”]
Francesca Sorrentino
Francesca Sorrentino

Nella società del XXI secolo, comunicare e trasmettere un significato non è per nulla facile, ancor di più se si tratta dell’ambito religioso. Ma c’è chi è capace di trasmettere il messaggio cristiano – e non un semplice sms – con convinzione, passione e anche un po’ di coraggio. A colloquio con il sacerdote rogazionista padre Giovanni Epifani, collaboratore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, curatore della rubrica religiosa di Rai Uno ‘A sua immagine’ e aiuto regista di Rai Uno per la trasmissione televisiva della S. Messa domenicale.

Lei collabora con la rubrica religiosa ‘A sua Immagine’. Qual è il suo scopo?

Sottolineare l’impegno della Chiesa nel sociale di oggi, come la Chiesa vive e accompagna la gente. Dunque, ci rivolgiamo ad un pubblico di telespettatori anche e soprattutto non cattolici.

Qual è il contributo che la Chiesa offre per il territorio?

Nei territori la Chiesa fa tantissimo, ma purtroppo non ce n’è riscontro. Il nostro impegno è proprio quello di far scoprire questa bellezza a un pubblico molto più vasto. Sforzo che cerchiamo di fare tutte le domeniche anche e soprattutto commentando il Vangelo e declinando la Parola insieme alla gente.

Come riuscite ad arrivare a un pubblico laico?

Ci poniamo questa domanda ogni qual volta prepariamo una puntata di ‘A Sua Immagine’. Facciamo leva soprattutto sul linguaggio: cerchiamo espedienti lessicali capaci di catturare, che sappiano attrarre un pubblico ampio, anche di laici. Gli ascolti sono importanti, ma non fondamentali. I nostri sono ascolti interessanti che trovano accoglienza in un pubblico interessato.

In che modo allora diffondete il messaggio cristiano tra chi non crede?

Il segreto sta nel non partire a bomba con il messaggio cristiano. Cerchiamo di partire dall’attualità, quindi da argomenti che destino attenzione: femminicidio, sfruttamento, sofferenza. Se tratti il tema del lavoro e fai vedere come la Chiesa opera, questo approccio attrae. Si deve partire dal laico e arrivare al cristiano. Andiamo oltre la semplice tematica religiosa: la riflessione spirituale è soltanto l’autentico contributo che diamo alla fine di qualsiasi argomentazione.

Qual è il cuore del messaggio di cui siete portavoci?

Verità, in primis. Miriamo ad essere oggettivi, a guardare la realtà e lo stato delle cose con franchezza e lealtà. In una comunità tanto corrotta e corrosa dalla malvagità, mentire creerebbe situazioni ancora peggiori.

E, in questo contesto, la Santa Messa è il miglior mezzo di comunicazione?

Fondamentalmente, sì. Attraverso la messa domenicale costruiamo quella che è la liturgia della domenica insieme a tutte le comunità, non solo allo staff. È così che diamo testimonianza di vita cristiana.

Come è nata in lei la vocazione giornalistica?

Cammino facendo. La vocazione pastorale è ciò che oggi mi porta qui. La comunicazione è il primo punto della mia pastorale sacerdotale, perché ti consente di arrivare laddove con la pastorale ordinaria non puoi arrivare. Ti dà l’opportunità di evangelizzare ed essere evangelizzato. È proprio la necessità di comunicazione stessa a creare un così grande rapporto con il mondo giornalistico, un mondo nel quale si dà e dal quale ricevi tantissimo.

Non serve un e-mail per ricevere un messaggio vero e prezioso come quello che padre Gianni, come tanti altri, si impegnano a diffondere. Basta lasciarsi attrarre dal “Sono qui” di Dio che echeggia dentro di noi. La fede si alimenta dell’ascolto.

Francesca Sorrentino

[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
Tag: , ,
Menu