Primizie di santità i frutti della Visita Pastorale alla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, che il vescovo Giuseppe ha chiuso questa sera. Al termine della Santa Messa nella collegiata di San Giovanni Battista di Angri ha annunciato l’avvio del processo diocesano per la beatificazione di don Enrico Smaldone e del cavaliere Alfonso Russo

 

Primizie di santità sono i doni della Visita Pastorale alla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, che il vescovo monsignor Giuseppe Giudice ha chiuso questa sera con la Santa Messa nella collegiata di San Giovanni Battista di Angri. Indetta il 6 gennaio 2018 con la lettera Oggi devo fermarmi a casa tua, la Santa Visita ha dovuto attraversare anche i marosi della pandemia.

È stata «una gioiosa fatica, che mi ha permesso di conoscere in profondità le persone e il territorio; conoscenza che oggi mi abilita ad amare di più e a servire meglio questa terra e la sua vocazione. Si evangelizza e si promuove solo ciò che si ama; e solo l’amore oblativo aiuta a crescere e a guarire», ha detto il Pastore nell’omelia. Una riconoscenza accompagnata da otto doni. Il primo è l’annuncio dell’inizio della «causa per riconoscere rivoli di santità nella nostra Chiesa diocesana» di don Enrico Smaldone e del cavaliere Alfonso Russo, «un sacerdote e un laico segni della Chiesa bella del Concilio».

Poi ci sono: i canti per la Messa A casa tua!; la realizzazione del centro Caritas Oggi devo fermarmi a casa tua!; la richiesta alle foranie di pensare ad «un segno come il sicomoro di Zaccheo, per vedere il Signore ed essere visti da Lui»; il Proprio della Chiesa diocesana; il restauro del Palazzo vescovile; l’allestimento del presepe in piazza San Pietro nel 2025. Infine una patena realizzata per l’occasione dall’artista Aldo Piccioni e l’Esortazione pastorale Frumento di Cristo. Con questo documento il Vescovo consegna cinque parole per essere la Chiesa in uscita auspicata da papa Francesco: Parola, Pane, Povero, Perdono, Parrocchia.

«Radicati nell’amore – ha rilanciato nell’omelia –, continuiamo a percorrere la strada insieme per essere Chiesa sinodale, e tessiamo la trama della speranza, sempre necessaria, ed oggi urgente. Ce lo chiedono i sofferenti, gli affaticati, i poveri; i giovani e, soprattutto, i tanti piccoli del Vangelo, i semplici, costruttori appassionati, e spesso anche senza saperlo, della Civiltà dell’Amore».

Monsignor Giuseppe Giudice ha voluto anche ringraziare ogni sacerdote, autorità, persona e categoria sociale incontrata in questi quasi tre anni di Visita Pastorale. A tutti ha detto: «Camminiamo insieme!».

 

Salvatore D’Angelo

 

Un momento della celebrazione conclusiva della Visita Pastorale (foto Salvatore Alfano)

 

Scarica l’omelia: Omelia a conclusione della Visita pastorale