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Messaggio del Vescovo per l’Anno Scolastico 2012/2013

“Anche il Papa è stato alunno di queste scuole: Ginnasio, Liceo, Università. Ma io pensavo soltanto alla gioventù e alla parrocchia. Nessuno è venuto a dirmi: ‘Tu diventerai Papa’. Oh, se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto,…

“Anche il Papa è stato alunno di queste scuole: Ginnasio, Liceo, Università. Ma io pensavo soltanto alla gioventù e alla parrocchia. Nessuno è venuto a dirmi: ‘Tu diventerai Papa’. Oh, se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più, mi sarei preparato. Adesso invece sono vecchio; non c’è tempo.

Ma voi, cari giovani, che studiate, voi siete veramente giovani, voi ce l’avete il tempo, avete la gioventù, la salute, la memoria, l’ingegno: cercate di sfruttare tutte queste cose. Dalle vostre scuole sta per uscire la classe dirigente di domani. Parecchi di voi diventeranno ministri, deputati, senatori, sindaci, assessori o anche ingegneri, primari, occuperete dei posti nella società. E oggi chi occupa un posto deve avere la competenza necessaria, bisogna prepararsi.

Il generale Wellington, quello che ha vinto Napoleone, ha voluto tornare in Inghilterra a vedere il collegio militare dove aveva studiato, dove si era preparato, e agli allievi ufficiali ha detto: ‘Guardate, qui è stata vinta la battaglia di Waterloo’. E così dico a voi, cari giovani: avrete delle battaglie nella vita a 30, 40, 50 anni, ma se volete vincerle, adesso bisogna cominciare, adesso prepararsi, adesso essere assidui allo studio e alla scuola.

Preghiamo il Signore che aiuti i professori, studenti e anche le famiglie che guardano la scuola con lo stesso affetto e con la stessa preoccupazione del Papa” (Giovanni Paolo I, agli studenti, 17/9/1978).

 

Per il messaggio di quest’anno, ho voluto attingere, Carissimi Studenti, ad un bel testo di Giovanni Paolo I, rivolto al mondo della Scuola, in cui colgo una ricchezza che non è legata al tempo, ma vale per sempre.

Agli Studenti, ai Docenti, al Personale tutto della Scuola, mi piace ricordare che, per vincere le battaglie della vita bisogna prepararsi, studiare, aggiornarsi.
Qualcuno, preso dalla frenesia del taglia e incolla, potrebbe dire: a che serve? Serve, carissimi, e noi ce ne accorgiamo quando una persona apre la bocca e parla. Quando si è preparati, e nell’umiltà non si fa sfoggio di cultura, è tutta un’altra cosa, anche nella normale conduzione della vita. Pensate ad un mondo di uomini e donne impreparati, incompetenti, analfabeti anche dal punto di vista morale e religioso: sarebbe la fine!

Ringraziamo, allora, per il dono e la fatica della scuola e, ognuno al proprio posto, facciamoci alunni diligenti, volenterosi e disciplinati. Le battaglie della vita attendono uomini e donne all’altezza del compito. È richiesta, per vincere o anche solo per partecipare, statura umana e cristiana.

Maria, Sede della Sapienza, vi accompagni durante tutto l’anno scolastico.

Il Vescovo vi benedice.

+ Giuseppe Vescovo

Nocera Inferiore, 1 settembre 2012

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