Saluto alla Sosta Ecclesiale
Carissima Chiesa pellegrina in Nocera Inferiore – Sarno,
mi è gradito accogliere ognuno di voi per questa Sosta, che vuole essere rigenerante e rinfrescante per tutta la Comunità “nel suo cammino verso la patria”.
Mi è gradito accogliere mons. Marcello Semeraro e don Nicolò Anselmi nella nostra diocesi e in questa città di Pagani, che conserva le spoglie di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nei giorni in cui si celebra il 250° anniversario della sua consacrazione episcopale, avvenuta il 20 giugno 1762; in questa città del beato Tommaso Maria Fusco, città che, come tutte le nostre città, vive tra luci ed ombre, tra il desiderio del cielo e la pesantezza della terra e dove la Chiesa fa domicilio come lievito, sale e luce.
Grazie, eccellenza, e grazie ad ognuno di voi per aver accettato il nostro invito e la vostra presenza qualificata ci dice anche il cono di luce nel quale ci poniamo in questo momento.
Questa sosta è per meglio ripensare la trasmissione della fede, a cominciare dall’iniziazione cristiana e avendo come tema di fondo l’educazione alla vita buona del Vangelo, ritmata dall’attenzione alle nuove generazioni.
Sullo sfondo vi è la nuova evangelizzazione, alla quale ci sprona il Santo Padre; evangelizzazione nuova, per la quale ci è richiesto non un nuovo contenuto, ma linguaggi, metodi e cuore nuovo.
Ci aiuteranno i giovani – i 12 ed i 72 – a percorrere un nuovo tratto della nostra avventura ecclesiale, portando nella bisaccia tutta la ricchezza del passato.
Con loro e per loro, abitando i Cortili dell’Evangelizzazione – e in primis il cortile della contemplatio eucaristica – vogliamo invitare la nostra chiesa ad accogliere nuovamente ed a donare prontamente il Vangelo.
Compito primario dell’evangelizzazione rimane “custodire ciò che ci è stato affidato” (Cfr 1Tm 6,20) – il depositum fidei – che non è un magazzino di cose antiche; ma la vivente, vitale e sempre nuova tradizione ecclesiale e, nello stesso tempo trasmettere fedelmente e creativamente il tesoro della fede alle nuove generazioni.
Fedelmente: è l’inesauribile dono di Dio.
Creativamente: è la libertà e la responsabilità di ogni membro del popolo di Dio.
Tutto questo, però, non vogliamo farlo da soli, ma come Chiesa; amandola e servendola, oggi meglio e di più, “sicut Christus dilexit Ecclesiam”.
Pagani, lunedì 25 giugno 2012
+ Giuseppe Vescovo