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Lettera in occasione della Visita Pastorale ai Presbiteri

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Scrivo a voi, Presbiteri
Lettera in occasione della Visita Pastorale ai Presbiteri

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Lettera ai Presbiteri
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Carissimi Presbiteri della Santa Chiesa di Nocera Inferiore – Sarno,

“scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di genuinità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!” (cfr. Col 3, 12-15)

Ho scelto questo ricco testo dell’Apostolo per comunicarvi che vorrò realizzare, con l’aiuto di Dio,

UNA VISITA PASTORALE AD OGNI PRESBITERO

della nostra Chiesa Diocesana, subito dopo la celebrazione del mio XXV anniversario di Ordinazione Sacerdotale e concluderlo prima dell’inizio del nuovo Anno Liturgico.

Vorrei, semplicemente, come fece Maria con Elisabetta (cfr. Lc 1,39-56), venire a trovare ognuno di voi, nei luoghi ordinari del vostro ministero. In ogni visita, Maria porta Cristo mentre è portata da Cristo.

Nella fraternità presbiterale, vorrei chiedere ad ognuno:
Come stai? Come va? Che mi racconti del tuo Presbiterato? Che cosa ti suggerisce lo Spirito per la nostra Chiesa Diocesana?

Prima di incontrare la Comunità da te guidata, desidero incontrare te, Pastore della comunità, per confermarti ed incoraggiarti nel cammino pastorale. Ed incontrare te, che vivi il dono del presbiterato non da parroco.

Certamente mi racconterai le tue gioie, le tue fatiche, i desideri ed anche qualche sconforto, qualche disagio, qualche inciampo nella tua vita e in quella della tua comunità.

Vengo per conoscerti, incoraggiarti, non per giudicarti o rimproverarti.

Sarà un esercizio concreto di fraternità e figliolanza per conoscerci meglio, stimarci, aiutarci, nel servizio missionario verso questa Santa Chiesa di Nocera inferiore – Sarno, affidataci dal Signore.

Il Tempo nel quale il Signore ci ha posti può essere definito con le categorie della complessità, della frammentazione e dispersione. Tutto ciò a volte, crea sfiducia, disimpegno, rinuncia e la coscienza di essere inutili, inascoltati, indignati, fuori luogo e fuori tempo.
Sentiamo il bisogno di recuperare l’essenziale, la semplicità, l’unitarietà, l’autenticità, la verità, la bellezza, la gioia di essere preti.
“La luce del Vangelo rischiara il panorama del mondo:  le ombre sono là, terribili e forti: il peccato e la morte, soprattutto. Ma dovunque quella luce si posa, il riflesso di Dio risalta.” (Paolo Vi, Parole sulla fede).

Il Signore ci vuole preti qui ed oggi, creativamente inseriti nella nostra storia, che è sempre storia di salvezza. Mentre pieni di stupore, torniamo alla Sorgente della nostra vocazione, Cristo Gesù, diciamogli sempre: Grazie, Gesù, perché mi hai chiamato!

Vorrei, ora, in preparazione al nostro incontro, rivolgere qualche invito ad alcune specifiche categorie di Presbiteri, quasi riprendendo e riproponendo in chiave Presbiterale quanto scrive Giovanni nella sua Prima Lettera (cfr. 1 Gv 2, 12-14)

É a voi, Preti giovani, che mi rivolgo anzitutto.
Chiedo al Signore che vi faccia vivere con gioia ed entusiasmo i primi passi del servizio presbiterale. Sentitevi sempre accolti e voluti bene; no disperdete il profumo del Crisma mentre vi inserite, forse con un po’ di fatica, nel Presbiterio. Sappiate che vi abbiamo atteso e abbiamo investito molto su di voi. Molto ci attendiamo da voi e, poiché sapete bene che non sempre la tappa dell’Ordinazione coincide con la maturità umana e spirituale, siete invitati ad un continuo lavorio formativo: umano, spirituale, culturale, pastorale.
Non perdete la fiducia nell’ideale, mentre abbiate misericordia nella sua realizzazione pratica e non accontentatevi di una pastorale già scontata. Ritornate con gioia sempre all’appuntamento della Liturgia delle Ore e dell’Eucaristia.
Mentre vi ponete in un umile e saggio ascolto dei Presbiteri più anziani, accettate con gioia il ministero che il Vescovo vi propone e non negate alla famiglia Presbiterale il vostro entusiasmo, la vostra giovinezza, la vostra genialità, il vostro cominciare.
Riconosciamo, come scrive S. Benedetto (Regola cap. III) che: “spesso il Signore rivela al più giovane la decisione migliore.”

Mi rivolgo ai Presbiteri che vivono la stagione della maturità umana e spirituale.
A voi, carissimi, che vivete il tempo maturo, chiedo di saper ricominciare una pastorale d’insieme, per meglio servire questa Santa Chiesa e mettere a frutto le tante esperienze già accumulate.
Chi, meglio di voi, ricchi di esperienza e di intuito, può aiutare la nostra comunità diocesana a vivere una evangelizzazione nuova? Per voi, questo è il tempo migliore per ricominciare un secondo annuncio.
Siete nella larga fascia di chi, avendo vissuto il dono o l’eco del Concilio Vaticano II, può dare nuovo impulso alla pastorale, sapendo sapientemente coniugare, il nuovo con l’antico.
Ci è chiesto, al livello cittadino, di camminare meglio insieme per superare – dove si è creato – il parallelismo tra devozioni e vita pastorale. Voi sapete che non si può essere missionari senza comunione, riconciliazione e perdono. Non ci servono nuove regole, ma nuovo entusiasmo. Da voi la Chiesa dell’Agro attende molto, ad avere di più in termini di annuncio e testimonianza.
La Chiesa vi chiede anche la disponibilità ad un eventuale avvicendamento in Parrocchia o negli uffici per riscoprire la libertà che, nel giorno dell’Ordinazione, avete posto nelle mani del Vescovo.
Cambiare può anche significare rinvigorire la vostra vita e rinnovare la Comunità.

Con sentimenti di stima e di grande riconoscenza, ora mi rivolgo ai Presbiteri che si avvicinano ai settantacinque anni o già settantacinquenni.
Gesù vi ripete: “Voi siete quelli che siete perseveranti con me nelle mie prove” (Lc 22, 28). Quando arriva il tempo di lasciare la cura diretta della Parrocchia o di qualche ufficio, nessuno dimentichi che il servizio a Cristo nella sua Chiesa è ad vitam: si rimane sempre nel discepolato anche se cambia l’apostolato.
Si è Sacerdoti per sempre: semplicemente cambiano le modalità del ministero e ad ognuno è offerta l’opportunità di rendere visibile il lungo cammino spirituale percorso. Nel silenzio grato è riconoscente ci giochiamo gran parte della nostra vita pastorale, dando a tutti spettacolo di servizio e unità.
Insieme riascoltiamo il canone 538, paragrafo 3 del codice di Diritto Canonico, che così recita: “ Compiuti i settantacinque anni, il Parroco è invitato a presentare la rinuncia all’ufficio al Vescovo Diocesano, il quale, considerando ogni circostanza di persona e di luogo, decide se accoglierla o differirla”.
Facciamo si che questo canone diventi prassi nella nostra Chiesa per dare a tutti testimonianza di libertà, povertà ed obbedienza.

Un saluto particolarissimo e affettuoso, accompagnato dalla Preghiera di tutto il Presbiterio, desidero riservare a voi Presbiteri ammalati ed infermi. Il Signore, che vi ha chiamati ed oggi vi chiede l’apostolato della Croce, vi resti accanto per aiutarvi a celebrare la vostra Messa come offerta sempre più gradita a Dio, anche da un “altare scomodo”.
Ecco, carissimi, la famiglia Presbiterale, una con il Vescovo e con i Diaconi, vuole dare sempre più testimonianza di amicizia, stima, affetto, comunione. Aiutatemi nel ministero che il Signore ha voluto affidarmi. Non facciamo molte cose, ma facciamolo insieme. Ed insieme, oggi, è per noi una parola profetica. “Riuniti nell’amore, voi levate al Padre un inno, che è Cristo Gesù” (Sant’Ignazio di Antiochia).
Preghiamo per le Vocazioni, che imploriamo abbondanti e sante per la nostra Chiesa Diocesana.

Accogliamo i Seminaristi in cammino e quelli che sono appena all’inizio, e tutti, presi per mano dalla Madre del Sacerdote e dei Sacerdoti. Procediamo con gioia vera nel Signore.

Nell’attesa di incontrarci possiamo pregare così:

Signora del mattino,
all’alba della tua vita accogliesti la vocazione a diventare la Madre del Signore,
aiutaci oggi ad accogliere sin dall’inizio ogni germe di
vocazione e a custodire la nostra,
ricevuta nel mattino della vita.
Aiutaci a dire SÌ, ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE!
Rendici forti nel superare la paura di accogliere il dono,
che è sempre frutto dello Spirito Santo.
Con gioia, come facesti Tu, facci andare da chi è nel
bisogno per metterci al servizio della vita come vocazione.
E fa’ che, donando Cristo, conserviamo,
nella Fede la freschezza vocazionale del primo mattino.

Signora del mezzogiorno,
restaci accanto quando, già percorso un lungo tratto di
strada, sentiamo la fatica dell’apostolato e abbiamo sete.
Nella maturità della vocazione, aiutaci a cogliere i frutti
della preghiera e della perseveranza
e a tessere, insieme alla nostra gente,
la fragile tela della Speranza.
Mentre stai in piedi sotto la croce del tuo Figlio e sotto
ogni croce, aiutaci a consolare coloro che vivono il peso
della giornata e il caldo.
Rendi maturo, forte e gioioso il nostro sì, avvalorato dal
sangue del tuo Figlio, consegnatosi sulla croce per noi.

Signora della sera,
compagna di coloro che tornano a casa dopo una lunga giornata di lavoro,
aiutaci a ricomporre nel silenzio le tante attività apostoliche.
Donaci la calma della sera per rileggere, alla luce del
Vangelo, la nostra vita e la vita della gente che abbiamo
incontrato nel ministero.
Siediti un attimo accanto a noi e fa’ rispuntare sulle
nostre labbra il canto della gratitudine e della riconoscenza.
Rendici attenti nella Carità.
Raccontaci ancora, Madre,
il Vangelo della vocazione del tuo Figlio.
Aiutaci a passare dal sì al grazie e fa’ che il nostro eccomi
diventi un Magnificat!

Signora della notte,
nel sonno non ci abbandonare e facci riposare nella pace.
Svegliaci Tu alla luce del nuovo giorno, che è Tuo Figlio, Cristo Risorto,
per essere pronti a ricominciare e facci uscire da ogni notte
per raccontare a tutti la bellezza del Vangelo della gioia,
la gioia della vocazione.

Nocera Inferiore, 27 Settembre 2011[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

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