Primo Passo
Prima Assemblea Sinodale del Clero
Il primo appuntamento dell’Assemblea Sinodale del Clero si è svolto martedì 24 gennaio 2012 nell’aula magna Avv. Agostino Pepe presso i locali del seminario sito in Nocera Inferiore con il seguente programma:
ore 9,00 Accoglienza
ore 9,15 Caffè
ore 9,30 Ora Media – Terza
ore 9,45 Indirizzo di saluto di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Giudice
ore 10,00 Intervento di Don Piercatello Liccardo, Direttore Diocesano dell’Ufficio Pastorale Liturgica su: Primo Passo: Una Chiesa leggera Verifica Pastorale della Celebrazione
ore 10,15 Confronto con i presenti sulla griglia di lavoro assembleare
ore 12,00 Conclusioni e recita dell’angelus da parte del Vescovo.
Assemblea Sinodale del Clero – Primo Passo – Testo per la riflessione
Assemblea Sinodale del Clero – Primo Passo – Schede di intervento
Intervento introduttivo di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Guidice
È mio compito, Carissimi Presbiteri, motivare la fatica alla quale siamo chiamati con le Assemblee Sinodali del Clero, che ci vedranno impegnati a cominciare da questa mattina. La finalità è ridisegnare insieme il volto di questa Chiesa, a dieci anni dal Sinodo e con il nuovo Vescovo.
Vogliano essere l’esercizio di quella sinodalità, frutto del Sinodo, e che tanto deve starci a cuore per poter insieme camminare ed insieme costruire.
Saremo impegnati fino a giugno in una gioiosa fatica ecclesiale mettendo insieme i momenti di spiritualità e quelli assembleari.
Destinatari di questi nostri incontri sono tutti i fratelli e le sorelle di fede, ma i primi soggetti devono essere i presbiteri, i pastori delle nostre comunità.
Questa scelta non per restringere la visuale, né per ri-clericalizzare, ma per essere realisti e per dare ai presbiteri il primato della presidenza, che non è solo liturgica, ma di fatto pastorale, e riconsegnare a tutte le Comunità dell’Agro, attraverso i propri pastori, la ricchezza di tutta la via ecclesiale.
Questo per dire che ci sta a cuore la costruzione della chiesa, non di chiesuole, e della Chiesa di Cristo, pellegrina in Nocera-Sarno. Nel ridisegnare la vita e i giorni della nostra Chiesa siamo tutti chiamati, convocati; tutti utili, tutti necessari, tutti indispensabili nella coscienza della varietà dei doni e dei carismi e nella ordinaria ed ordinata articolazione della vita delle nostre e della nostra Comunità. Il venir meno di uno solo comporta l’impoverimento di tutto il corpo ecclesiale.
Nessuno si senta escluso o ai margini, se non lo sceglie come alibi per dare spazio alla pigrizia, all’accidia o alla critica distruttiva.
Mi piace ricordare che, aiutati dalla Commissione ad hoc istituita, lavoreremo su due livelli, in due momenti, ma non su piani diversi perché unica rimane la visione di tutta la Chiesa: dire Gesù Cristo e dirlo oggi con questa Chiesa in questa Chiesa.
A livello presbiterale – le Assemblee Sinodali – dovrà corrispondere il livello dei fedeli laici – i Consigli Pastorali Parrocchiali, le Foranie e la Consulta Laicale – quasi in un travaso dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto per rientrare in comunione e così riprendere, con nuovo entusiasmo e nuovo slancio, la ri-evangelizzazione dell’Agro, che è appena all’inizio.
In questo nostro contesto, villaggio globale, saranno le nuove generazioni – verso le quali siamo debitori dell’annuncio del Vangelo – i destinatari privilegiati del nostro convenire in Assemblea Sinodale.
Per i Ragazzi e i Giovani e con i Ragazzi e i Giovani – inseriti nella famiglia oggi variegata – vogliamo pregare, meditare, riflettere e deliberare per consegnare loro una Chiesa sempre più amica e giovane, trasmettendo il testimone affidato alle nostre povere mani.
Siamo chiamati, innanzitutto, a riscoprire il senso autentico della Liturgia, che è “l’esercizio dell’ufficio sacerdotale di Gesù Cristo” (SC n.7), primo specchio della Chiesa e a superare la fase emotiva del “mi piace”, “tutti fanno così” e quel “fai da te” che non è rispettoso della vera tradizione liturgica e sottovaluta gli ampi spazi di creatività che i rituali liturgici lasciano alla libertà dei celebranti e non alla rigidità delle norme. Bisogna superare quella liturgia – perché ritorni vera, bella e semplice – che non apprendiamo più dai grandi testi liturgici, ma direttamente dai mezzi della comunicazione sociale, che non sono normativi ne in questa materia ne, purtroppo, in altre. Corriamo il rischio che le nostre Comunità vengano formate – per non dire deformate – dalle immagini quotidianamente imposte dalla dittatura dei media.
Il principio del “tutto è lecito” sta corrodendo pian piano il modo di pensare anche dei cristiani, dando fondamento a quella crisi che è prima di tutto morale.
Ci accompagni in questo cammino Lei, la Stella dell’Evangelizzazione Nuova, Madre della Chiesa e dei Sacerdoti, per ridonarci nel cammino il gusto delle cose di Dio.
Vi benedico
+ Giuseppe
Vescovo
Nocera Inferiore, 24/01/2012