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30 anni di Infiorata: i petali che diventano preghiera

Chiunque sia passato per le strade di Casatori nel mese di settembre almeno una volta nella vita sarebbe in grado di riconoscere quel profumo di fiori, erba bagnata e petali colorati. È l’odore della devozione, della festa, della fatica condivisa,…

Chiunque sia passato per le strade di Casatori nel mese di settembre almeno una volta nella vita sarebbe in grado di riconoscere quel profumo di fiori, erba bagnata e petali colorati. È l’odore della devozione, della festa, della fatica condivisa, dell’arte che dura il tempo di una preghiera: è l’odore dell’Infiorata di Casatori.

A trent’anni dalla prima edizione, nel 1996, l’infiorata è ancora il modo più potente con cui la piccola Casatori racconta sé stessa e si fa conoscere in tutta Italia. Da trent’anni, dunque, l’Infiorata non è solo un evento, ma una promessa che si rinnova: una promessa alla Vergine Addolorata, patrona della frazione, per la quale questa festa è nata e continua ad essere realizzata ancora oggi.

Questo è anche il segreto che si cela dietro al successo della manifestazione: col tempo è cresciuta, ma senza mai perdere il suo cuore originario, una tradizione che unisce attorno all’Addolorata diverse generazioni, autrici e testimoni di una forma d’arte offerta a Dio attraverso la Madonna.

 

Dai semplici disegni geometrici degli anni Novanta ai capolavori degli ultimi anni ne è stata fatta di strada, mani più esperte, tecniche affinate, utilizzo di fiori freschi abbinato a quello dei fiori secchi, ma medesimo intento: trasformare la strada in preghiera e testimoniare, attraverso il linguaggio dei fiori, una fede operosa e condivisa.

Condivisione è la parola chiave, perché la festa vede l’organizzazione da parte dell’Associazione Culturale Le Vie dei Colori e della Commissione Festeggiamenti, sotto la guida di don Gaetano Ferraioli, a cui si aggiunge la partecipazione di tutti i fedeli parrocchiali, anziani, giovani e bambini, genitori e figli, alle prese con il taglio dei fiori, la realizzazione dei tappeti floreali, la presenza agli appuntamenti religiosi del programma.

Dopo il triduo di preghiera dal 12 al 14 settembre e la celebrazione della memoria liturgica della Vergine Addolorata il 15 settembre, in cui la comunità è stata guidata alla preghiera dai novelli sacerdoti diocesani, don Claudio Scisciola, don Emanuele Ruggiero e don Salvatore Capriglione, dal 19 al 21 settembre Casatori è entrata nel vivo dei festeggiamenti, trasformandosi in un mosaico di fede e colori.

Il protagonista della serata di venerdì 19 è stato il tappeto verticale, formato dai pannelli portati in processione dalle sei contrade, allestito in Largo Trinciale e raffigurante Gesù impegnato in un dialogo con due bambini con uno zainetto sulle spalle.

Elementi che hanno evocato l’idea del pellegrinaggio in modo da aprire la strada ai tappeti floreali che sarebbero stati realizzati nel pomeriggio di sabato, per la XXX edizione dell’Infiorata dal tema giubilare “Pellegrini di Speranza”.

 

La realizzazione di un tappeto

Via dell’Infiorata, nel centro di Casatori, si è colorata delle storie di speranza estrapolate dalle pagine della Bibbia, delle testimonianze di personaggi storici attuali o del passato, per un connubio di generazioni e tecniche, che ha visto lavorare fianco a fianco gli infioratori di Casatori e gli ospiti provenienti da altri paesi e regioni, in un mix di arte e tradizione.

In questo quadro non è mancata la presenza di bambini e ragazzi che hanno dato vita alla ventisettesima edizione dei Piccoli Infioratori, raffigurando i personaggi della saga giapponese “UFO Robot – Goldrake”, universo narrativo in cui il coraggio e la giustizia permettono al bene di trionfare sulle forze oscure del male.

Domenica, a conclusione di un’intera giornata dedicata alla visita guidata ai tappeti floreali, il nostro vescovo Giuseppe ha presieduto la Santa Messa, momento di profonda partecipazione spirituale e comunitaria.

 

La Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe

Mons. Giudice, basandosi sulla Parola del giorno, ha invitato i presenti a riflettere sull’importanza di una corretta gestione dei talenti: «Chiediamo alla Madonna come amministrare i doni ricevuti. Anche Maria ha avuto dei doni bellissimi e ha saputo amministrarli, rimanendo sempre sul gradino dell’umiltà».

La preghiera innalzata insieme al Pastore diocesano si è fatta, in tarda serata, preghiera peregrinante, preghiera in cammino per il momento più suggestivo della festa: l’Atto di Consacrazione alla Madonna in Largo Trinciale e, in seguito, il regale passaggio della Vergine Addolorata sui tappeti di fiori.

È questo l’istante in cui l’Infiorata raggiunge il suo massimo scopo: essere calpestata dalla Madonna, sua ispiratrice e protagonista, anima dei festeggiamenti e filo conduttore.

Quando la festa si spegne resta la luce della fede quotidiana, del desiderio di affidarsi all’Addolorata e offrire a lei gioie e dolori, così come le sono offerti i fiori durante l’infiorata: ogni petalo custodisce un frammento di fede, ogni colore disegna una trama che unisce terra e cielo, ogni tappeto rende visibile la preghiera di un’intera comunità.

Sabrina Perrino

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