Giornate di grande fermento nella frazione della cittadina dell’Agro nocerino sarnese in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono.
Dal 4 al 7 settembre, la comunità di San Potito in Roccapiemonte vive i festeggiamenti in onore del proprio patrono San Potito Martire. Quattro giorni in cui si intrecciano fede, memoria e tradizione, a testimonianza di un legame che da secoli, unisce il paese al giovane martire cristiano.
Il culto di San Potito ha origini molto antiche in Campania, legate alla diffusione dei primi martirologi. Le reliquie furono venerate a Napoli già dal V secolo, e la devozione si estese, poi, in diverse località della regione. A Roccapiemonte, la sua figura divenne nel tempo un riferimento identitario: la tradizione racconta che proprio a lui la popolazione si affidò nei momenti più difficili, come le carestie e le epidemie che segnarono la storia del paese.
I festeggiamenti inizieranno giovedì 4 settembre con la Santa Messa alle ore 19.00. Seguirà la benedizione e inaugurazione della nuova opera parrocchiale ricreativa, frutto del lavoro del “Comitato Spontaneo per San Potito” e della generosità dei fedeli.
Il triduo continuerà venerdì 5 settembre con la Celebrazione Eucaristica alle ore 19.00, mentre sabato 6 settembre la giornata si animerà attraverso la quarta edizione del concorso “Il miglior Babà”, occasione di fraternità e valorizzazione della tradizione gastronomica campana.
Domenica 7 settembre alle ore 19.00 si terrà la solenne processione con i simulacri dei santi Potito, Anna e Maria SS. Addolorata. Ad accompagnare il corteo sarà il prestigioso corpo bandistico “Don Mosè Mascolo” di Sant’Antonio Abate, diretto dal maestro Michele Tarallo, che con le sue note darà solennità alla celebrazione.
La festa di San Potito non è solo un appuntamento religioso, ma anche un momento che custodisce l’identità del paese. La festa, infatti, non è soltanto memoria, ma anche slancio verso il futuro, un invito a riscoprire la forza della fede e il valore della comunità.
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