Pellegrini con lo sguardo rivolto a Maria, Stella matutina e Stella maris
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 12,1).
Alla Vergine santa, tanto presente nel mistero della Pentecoste, e tanto nascosta in ogni pagina del calendario dell’Anno Liturgico – perché dove c’è il Figlio c’è sempre la Madre –, invocata dal popolo anche con i titoli di Stella del mattino e Stella del mare, noi pellegrini di speranza e sempre naufraghi alla ricerca del porto sicuro, ci affidiamo a Lei.
Con la serena coscienza che le stelle stanno a guardare (A.J. Cronin, 1935) e come Chiesa in uscita missionaria pronti a riveder le stelle (cfr Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXXIV, 139), a Lei con fiducia ci rivolgiamo facendo nostre le belle e antiche parole di San Bernardo: Guarda la stella, invoca Maria!
Chiunque tu sia,
che nel flusso di questo tempo ti accorgi che,
più che camminare sulla terra,
stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste,
non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella,
se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca!
Se sei sbattuto dalle onde della superbia,
dell’ambizione, della calunnia, della gelosia,
guarda la stella, invoca Maria.
Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne
hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria.
Se turbato dalla enormità dei peccati,
se confuso per l’indegnità della coscienza,
cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza
e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria.
Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore,
e per ottenere l’aiuto della sua preghiera,
non dimenticare l’esempio della sua vita.
Seguendo lei non puoi smarrirti,
pregando lei non puoi disperare.
Se lei ti sorregge non cadi,
se lei ti protegge non cedi alla paura,
se lei ti è propizia raggiungi la mèta.
(San Bernardo da Chiaravalle)