I sindaci delle due Nocera insieme da san Francesco
I sindaci di Nocera Superiore e Nocera Inferiore hanno offerto l’olio per la lampada che arde dinanzi la statua di san Francesco d’Assisi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Nocera Superiore.Hanno compiuto un gesto che si ripete da…
I sindaci di Nocera Superiore e Nocera Inferiore hanno offerto l’olio per la lampada che arde dinanzi la statua di san Francesco d’Assisi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Nocera Superiore.Hanno compiuto un gesto che si ripete da sempre ad Assisi, dove ogni anno una regione italiana offre l’olio per la lampada che arde sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. Quest’anno è toccato alla Sicilia.Gennaro D’Acunzi e Paolo De Maio ieri sera hanno percorso la navata centrale della chiesa che segna il confine tra le due Nocera al termine della Messa presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Giudice.Un segno di unità, un buon auspicio per il futuro.Insieme al Pastore diocesano hanno concelebrato il guardiano padre Massimo Pepe, il parroco padre Giovanni Caruso e padre Luigi D’Auria.Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato una serie di aspetti del profilo del Serafico Padre: la leggerezza, la semplicità e la letizia.«Francesco – ha detto mons. Giudice – si fa piccolo per diventare grande, povero in terra e ricco in cielo. Perché il mondo lo segue? Perché ha vissuto il Vangelo senza sbavature, nella realtà più profonda. È una pagina di Vangelo riuscita».San Francesco è un uomo di pace: «In lui possiamo cogliere il canto che non è soffocato dai rumori della guerra e di tante realtà che, intorno a noi e dentro di noi, non ci permettono di scrivere una pagina di Vangelo».Il Pastore ha proseguito: «Dalla vita di Francesco emerge la leggerezza. Ha tolto tutto ciò che non serve fino a spogliarsi dinanzi al Padre che è nei cieli. La leggerezza di Francesco non è vivere leggeri, ma con semplicità. Una leggerezza che ha saputo attraversare il mistero della Croce. Francesco mette insieme la culla e la croce sine glossa. Leggerezza, semplicità, letizia. La letizia non è il chiacchiericcio della piazza. Francesco vive la letizia perché si offre interamente al Signore; perché perdono e dialogo per lui non sono semplici parole».Si tratta di «aspetti importanti se vogliamo essere non francescani, ma cristiani. Attenti a quando ci chiudiamo in certe sigle che ci fanno perdere il cuore del Vangelo. Cogliamo questo canto di Francesco che è un uomo riconciliato con tutti perché sa chi è il suo Signore. È arrivato al cuore del Vangelo. Francesco ha portato le stimmate della sofferenza perché ha saputo accogliere quelle dell’amore».Come cambiare la storia e la nostra vita? «Noi vorremmo riparare la vita degli altri lasciando la nostra sguazzare nel fango. Francesco ha iniziato da sé. Ecco come cambiare la storia e la nostra vita».Durante la Messa c’è stato anche il mandato agli operatori pastorale, un momento dal forte senso comunitario.A fine celebrazione, nel salutare il Vescovo, padre Caruso ha detto: «Questa Messa è stata un’occasione di crescita e confronto. La sua preghiera continuerà a sostenerci. Grazie».La festa in onore di san Francesco d’Assisi continua ancora oggi e domani.Spazio allo sport e all’ambiente con la pedalata ecologica a cura dell’associazione “L’Anfiteatro” in programma domenica 6 ottobre. La partenza è fissata per le ore 8.30 con ritrovo in via Padre Prisco Pecoraro.Nel pomeriggio, alle ore 17.30, ci sarà la processione con la statua di san Francesco d’Assisi per le strade della parrocchia.