L’incontro tenutosi presso il Teatro Oratorio San Domenico Savio di Nocera Inferiore è stato organizzato dai sacerdoti della forania di Nocera Inferiore.
“Ci consoli la promessa dell’immortalità futura” (cfr Prefazio dei defunti I) è stato il tema dell’incontro che si si è tenuto nelle scorse settimane nel Teatro Oratorio San Domenico Savio di Nocera Inferiore. L’interessante incontro di cultura e formazione ha visto l’intervento della dott.ssa Anna Milone, psicologa e psicoterapeuta insieme a quello del teologo don Francesco Rinaldi.
Temi principali sono stati il purgatorio e la prospettiva della vita eterna. Tale iniziativa foraniale, proposta dai parroci di Nocera Inferiore, è stata accolta con particolare interesse specialmente dalla comunità di San Bartolomeo Apostolo che, nei giorni precedenti, insieme al parroco padre Giuseppe e a don Domenico, aveva vissuto una intensa novena in suffragio dei defunti.
La serata culturale è stata ricca di spunti di riflessione. Infatti, oltre ai consigli della psicologa, esperta nelle terapie di elaborazione del dolore del lutto, sentimenti che, se non gestiti bene, purtroppo possono innescare ulteriori disagi fino a tramutarsi in forme patologiche psico-fisiche, non sono mancati pillole preziose di una spiritualità incarnata grazie alla chiarissima relazione del teologo intorno al Purgatorio.
Come Gesù buon Samaritano si avvicina a noi per curarci in vita perché non pensare che il medico delle anime, fasci e versi il balsamo della medicina della misericordia su noi anche da morti?
Nessuno, infatti, ha affermato don Francesco è “così santo da andare direttamente in paradiso” e questo perché “la vita è un miscuglio di bene e di male!”.
Psicologia e spiritualità, dunque, hanno trovato uno squisito connubio a Nocera Inferiore.
La Cura di cui abbiamo bisogno quotidianamente e specialmente nei momenti del bisogno non si esaurisce nella vita terrena ma si estende anche oltre. Dio si prende cura dei suoi figli, sempre! Il purgatorio diventa, quindi, “la cicatrizzazione completa di una ferita”, e, come ogni ferita, ci vuole tanto tempo per la guarigione quanto più profonda è la ferita stessa, cioè il peccato.
La Chiesa quale madre e maestra diventa mediatrice di tanta Grazia e la prova tangibile di tale tenerezza è la possibilità offerta ai fedeli di ricorrere alle indulgenze, altro impegnativo argomento anche se solo accennato.
Veramente una serata di grande “attenzione” per la nostra vita spirituale.
Un grande ringraziamento ai relatori, al parroco, al vice parroco e a tutti coloro che hanno partecipato a quest’incontro di cultura e formazione.
Vincenzo Acquaviva
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