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Al via oggi il 50° pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Nell’omelia, il Vescovo ha ricordato che il «pellegrinaggio diocesano è segno della presenza e della testimonianza all’amore del Signore». Poi si è soffermato sul tema della salvezza

Al via oggi il 50° pellegrinaggio diocesano a Lourdes, questa mattina la delegazione diocesana ha preso il volo da Ciampino per raggiungere la città mariana. Il tema del cinquantesimo pellegrinaggio diocesano organizzato dalla PUACS è “Andate a dirlo ai preti”.

A guidare i pellegrini della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno è il vescovo Giuseppe Giudice. Arrivati intorno alle 10.30, il programma ufficiale ha preso il via nel pomeriggio con il ritrovo all’Incoronata e la Santa Messa nella cappella dei Santi Cosimo e Damiano.

Un momento della Santa Messa – foto Insieme

Nell’omelia, monsignor Giuseppe Giudice ha ricordato che il «pellegrinaggio diocesano è segno della presenza e della testimonianza all’amore del Signore». Poi, richiamando le letture del giorno, si è soffermato sulla salvezza.

L’omelia integrale del vescovo Giuseppe Giudice pronunciata durante la Santa Messa di apertura del 50° pellegrinaggio diocesano a Lourdes

«La Parola di Dio ci invita ad aprire il cuore. Stando qui a Lourdes, passando all’aeroporto, ci accorgiamo di questa chiamata del Signore. Il mistero della Chiesa non è ristretto ai nostri piccoli gruppi, alle nostre realtà, ma si allarga. Quando ci mettiamo in viaggio e partecipiamo a queste realtà che sono più grandi di noi ci accorgiamo del mistero della Chiesa che è radicata in tutti i popoli, ha i colori di tante persone, ha tante lingue, tante culture, tante realtà ma tutti siamo uniti dall’unico battesimo, dall’unica fede, dall’unico spirito. Partecipando a questi pellegrinaggi si apre il cuore e si allarga anche la mente. Ci accorgiamo che c’è una storia più grande, la storia della Salvezza, nella quale siamo inseriti».

Il Vescovo ha aggiunto: «C’è un mondo che si è allontanato dal Signore. Questo ritornare alla Madonna può essere un modo per riavvicinarci alle fonti della vita. Tutti si possono salvare, ma bisogna passare per una porta stretta e stare attenti che non sia chiusa. La porta stretta è la croce. E a chiuderla non siamo noi, è il padrone».

Una salvezza che passa dalla sofferenza: «Quando c’è una sofferenza nella nostra vita il Signore ci dice che quella sofferenza è per la correzione, Dio vi tratta come figli e quel è il figlio che non è corretto dal Padre? Quante volte dinanzi ad una difficoltà noi ce la prendiamo con Dio? Diciamo: “Proprio a me, io che sono andato a Lourdes, io che vado a Messa, io che recito il Rosario”. Dio mi ha voluto correggere. Viviamolo questo momento, questo passaggio, perché delle volte ci ribelliamo dinanzi a certe realtà e pensiamo male di Dio. Ma un padre, una madre, anche quando ci tirano le orecchie, lo fanno per farci crescere».

I partecipanti al 50° pellegrinaggio diocesano – foto Insieme

L’affidamento a Maria: «Chiediamo alla Madonna l’apertura del cuore. Il credente è l’uomo della gioia. Quando c’è la prova ricordiamoci che è per la nostra crescita, la nostra correzione. Chiediamo alla Madonna questo sguardo, a lei che è stata sotto la croce, ferma, in piedi. Chiediamo la grazia di passare attraverso la porta stretta e attenti che non si chiuda e rimaniamo fuori».

Dopo la Santa Messa concelebrata da don Gaetano Ferraioli, monsignor Domenico Cinque, padre Aldo D’Andria, don Antonio Agovino, don Vincenzo Spinelli e don Francesco Amarante, il gruppo di pellegrini ha offerto il cero alla Vergine di Lourdes. Il 50° pellegrinaggio diocesano proseguirà fino al 25 di agosto, quando è previsto il ritorno in Italia.

L’offerta del cero – foto Insieme
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