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«Alunno esemplare del Crocifisso»

«Alunno esemplare del Crocifisso». Ieri la Santa Messa per la festa del beato Tommaso Maria Fusco, a 130 anni dalla sua morte avvenuta il 24 febbraio 1891. Lo ha così definito il vescovo Giudice.

«Alunno esemplare del Crocifisso», è stato questo il beato Tommaso Maria Fusco. Lo ha così definito il vescovo mons. Giuseppe Giudice, durante la Santa Messa nel giorno della festa in cui si ricorda il sacerdote paganese.

La città di Pagani, la Chiesa diocesana, le suore Figlie della Carità del Preziosissimo sangue da lui fondate, si sono ritrovate mercoledì sera nella chiesa del Corpo di Cristo di Pagani per la celebrazione della sua memoria liturgica. A 130 anni dalla sua morte, avvenuta il 24 febbraio 1891.

Il Vescovo, definendolo «alunno esemplare del crocifisso», ha tracciato un profilo originale del Beato che «è stato un dono per la città di Pagani e un dono, oggi, per tutta la Chiesa». Mons. Giudice ha chiesto di pregare affinché «questa sua testimonianza possa essere posta ancora più in alto e illuminare tutti quelli che sono nella casa».

Il «beato Tommaso è stato profeta del suo tempo, per una lettura prismatica della realtà di Pagani. Ieri ed oggi sempre difficile. Ieri con delle povertà, oggi con delle altre povertà».

«Il Beato – ha proseguito il Vescovo nell’omelia – è un seme di novità, di profezia, gettato nel terreno di Pagani da cui proviene e al quale ritorna, perché i santi non se ne vanno mai. Il Beato, una volta chiamato, si innamora del sangue di Cristo e non lo abbandonerà mai più. Non viene meno alla missione».

Alle numerose suore presenti della Congregazione fondata dal sacerdote paganese ricorda il senso del loro nome: «Figlie della carità del preziosissimo sangue. Figlie della carità, mi commuove sempre questa parola. Avrebbe anche potuto dire suore della carità. Invece, dice Figlie della carità perché c’è una nascita che avviene nel sangue».

Un testimone autentico, il beato Tommaso Maria Fusco, un sacerdote della carità: «Carità che non nasce da una sociologia, ma dalle ginocchia consumate davanti al crocifisso. Come hai amato tu, ho amato io dice e vive il nostro Beato».

La Santa Messa ha visto concelebrare i sacerdoti della forania di Pagani, tra cui il parroco del Corpo di Cristo don Flaviano Calenda e il vicario foraneo don Enzo Di Nardi. Presenti decine di suore, tra cui la postulatrice della Causa di canonizzazione suor Lionella Calderaro.

In rappresentanza della città di Pagani, c’era il sindaco di Raffaele Maria De Prisco.

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