Vigilia di te
dei tuoi giorni
del nostro attendere
la tua passione
nell’orto
e noi
vicini e lontani
perché sul treno
della sofferenza
si sale sempre
da soli
gli altri rimangono
sul marciapiede
della vita
impotenti
insicuri
instabili
sperando
che il treno non parta.
Ma c’è un fischio
e va
e noi rimaniamo
qui
ancòra
nella vigilia di te.