Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni!
E chi ascolta, ripeta: Vieni! (Ap 22,17)

 

Ogni anno, la Chiesa con il tempo di Avvento festeggia il suo capodanno liturgico mentre, specialmente da noi, le notti si allungano e la terra si riposa, rivestita di freddo e di gelo.

Mentre tutto sembra morire, qualcosa matura e nasce e, attraverso le parole, le preghiere e i gesti dell’Avvento, gocce di olio e di speranza vengono a ravvivare la lampada della nostra attesa per arrivare fino a Betlemme e poi, di domenica in domenica, fino alla Gerusalemme del cielo.

Cristo stesso è l’Anno Liturgico, celebrato oggi nei segni e contemplato domani nella gloria.

Alla scuola della Liturgia, che ha formato i Santi, ci facciamo accompagnare dalla meditazione dei Prefazi del tempo di Avvento per camminare sui sentieri del tempo verso l’Eterno.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa (Avvento I).

Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora, in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso passerà il mondo presente e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno (Avvento I/A).

Egli fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo con ineffabile amore,
Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo.
Lo stesso Signore, che ci invita a preparare il suo Natale ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode (Avvento II).

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina, dal grembo verginale della figlia di Sion è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli ed è scaturita per tutto il genere umano la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, madre di tutti gli uomini, la maternità, redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della vita nuova.
Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro Salvatore (Avvento II/A).

Il tempo di Avvento dia vigore alla nostra fede, alimenti la speranza e ci educhi a quella carità discreta che, mentre fa il bene, non fa rumore e non offende, sempre ricordando che ogni gesto di carità nasce da una vera e profonda comunione, verticale ed orizzontale.

Buon cammino e buon Anno Liturgico!

Dal Palazzo Vescovile, 22 Novembre 2016
Memoria di Santa Cecilia

+ Giuseppe Giudice, Vescovo