La storia di Salvatore Francavilla

Sono diverse le sfumature che colorano il mondo ultras. Fin dalla loro comparsa negli anni ‘70, i gruppi organizzati dei tifosi non hanno mai goduto di una buona fama nell’opinione pubblica, a causa degli episodi di violenza e intolleranza che spesso li hanno visti protagonisti. Ma il mondo ultras, il pensare ultras, ha una radice profonda, diversa da quella comunemente raccontata, che parla di un intimo attaccamento alle proprie origini, alla propria cultura e alla propria città.

Era così per Salvatore Francavilla, classe 1974, paganese di nascita e devozione, che negli anni ’90 è stato artefice della rinascita del Movimento Ultras a Pagani, rifondando gli Street Urchins. Salvatore viveva il suo essere ultrà come un servizio sociale, raccoglieva i ragazzi dalla strada e li porta- va allo stadio, per farli sentire parte di una vera comunità che aveva come punto fondante il radicamento al territorio e la passione per la squadra di calcio della propria città, la Paganese. «Salvatore era un leader – racconta Mena, sua moglie –, era visto dai ragazzi come un punto di riferimento, come un esempio da seguire e noi vogliamo continuare a ricordarlo co- sì, per tutto quello che ha lasciato al mondo ultras». Salvatore è andato via, nel maggio del 2016, rubato da un adenocarcinoma che lo ha consumato in poco meno di un anno. Aveva 42 anni quando ha lasciato la sua fa- miglia, la moglie Mena e i due gemellini Carmine e Maria Sophia, di appena 9 anni. È in suo ricordo che nasce l’Associazione Sly “Salvatore Franca- villa”, con il presidente Alfonso Carpentiere, fraterno amico di Salvatore.

Le attività. Sly ha l’obiettivo di ricordare la figura di Salvatore, continuando nell’azione educativa svolta dal leader negli ultimi 20 anni, promuovendo i valori sani del mondo ultras. L’associazione, a marzo dello scorso anno, ha pubblicato il libro “Vivere pensando Ultras”, la tesi di laurea di Salvato- re, datata 1998 ma che a distanza di quasi vent’anni risulta essere ancora attuale e chiarificatrice. Alla presentazione presso l’Auditorium Sant’Alfonso di Pagani hanno partecipato molte tifoserie della Campania, oltre a quella del Frosinone con la quale la Paganese è gemellata. È stato prodotto anche un docufilm che, partendo dal libro, ha raccontato la vita di Salvatore, con interviste ed immagini significative.

«Sono cresciuta insieme a Salvatore – dice Mena – e sono cresciuta con lui nel mondo ultras. Anche adesso che non c’è più, sento forte e costante la presenza della mia seconda famiglia, gli amici degli Street Urchins».

Sofia Russo