La terza edizione del Messale Romano è una revisione nel segno della continuità. In Diocesi sarà in uso da domani, prima domenica di Avvento. L’utilizzo diventerà obbligatorio dalla prossima Pasqua.

 

Dal 29 novembre, nella nostra Diocesi sarà utilizzata la nuova edizione del Messale Romano. Questa terza edizione rappresenta l’ultima tappa di un cammino di Chiesa che, fedele alla via tracciata dalla riforma conciliare, «riforma irreversibile», riconosce alla liturgia un’importanza decisiva nella vita delle comunità e un ruolo determinante nel suo impegno di evangelizzazione.

Il Messale è per l’assemblea una via sicura per abbeverarsi alla fede. È un’opportunità per riscoprire la bellezza della liturgia, i suoi gesti e i suoi linguaggi. Nella nostra Diocesi la nuova edizione sarà utilizzata dal 29 novembre, prima domenica di Avvento. Il suo uso diventerà obbligatorio dalla prossima Pasqua, il 4 aprile 2021.

Il Messale è custode del volto della Chiesa. Come ha ricordato il vescovo Giuseppe «una Chiesa che celebra, educata dal Messale, è una Chiesa esodale che anela all’avvento, colto nel sorriso dei bimbi e nelle piaghe dei sofferenti. Esce dalla schiavitù del peccato e, pur tra mille erramenti, cammina verso la terra promessa, che è Gesù Cristo, il Signore della storia».

Per comprendere a pieno il ruolo che può avere per la vita delle nostre comunità, sul numero di novembre del mensile diocesano Insieme è stato ricordato il cammino che ha portato alla pubblicazione della terza edizione insieme a tutte le novità contenute. Un lavoro realizzato grazie al prezioso contributo di tre esperti di Liturgia: don Franco Magnani, don Mario Castellano e padre Matteo Ferrari.

Non cambiano solo alcune parti del Gloria e del Padre Nostro, ma modifiche si trovano anche nelle Preghiere eucaristiche e in altre parti della Liturgia. Indicazioni fornite anche dall’Ufficio liturgico diocesano in un’apposita locandina.