Entrato in città, Gesù, in un gesto di accoglienza e chiamata, si ferma ai piedi di un sicomoro.

L’albero, che è anche una Croce, è formato dalla lettera V (Visita) e dalla lettera P (Pastorale), unite a formare un’unica realtà, che germoglia da un unico ceppo.

Sullo sfondo, in grigio, c’è la città che Gesù attraversa, rischiarata e protetta da Maria, Stella ad otto punte.

Zaccheo è sull’albero e quasi si confonde con le foglie, che hanno la forma di mani.

Sono mani che possono accogliere o rifiutare; facilitare, salutando, o impedire l’incontro, respingendo; sono le mani di un popolo – bambini, donne, uomini –, e per questo hanno diverse dimensioni.

Sono le mani della nostra Chiesa che, come una Missione, vive la Visita Pastorale.

Nella folla, mentre le mani si agitano come foglie mosse dal vento, per farsi vedere o nascondersi, Gesù vede Zaccheo e lo invita a scendere.

I colori verde e giallo sono un inno alla speranza, capace di vivificare la fede per comprendere il tempo della Visita e far sì che il Signore possa attraversare, non solo le nostre città, ma la nostra vita.

Egli si ferma per ridare alla nostra esistenza l’entusiasmo di essere figli amati, cercati, perdonati e, nella carità e giustizia, restituiti alla dignità della grazia, per abitare da cristiani la Casa e la Città.

+ Giuseppe, Vescovo