Chiara Lubich è ricordata nell’editoriale del direttore di Insieme, Salvatore D’Angelo. Lo scorso 22 gennaio, nel giorno del suo compleanno, sono iniziate le celebrazioni per il centenario.

Ottantotto anni di vita spesi per l’unità, per l’essere famiglia. È racchiuso qui il carisma di Chiara Lubich. Lo scorso 22 gennaio è ricorso il centenario della nascita. Una data celebrata a Trento, città che le diede i natali nel 1920, anche con l’omaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La prima di una serie di iniziative che durante quest’anno ricorderanno in tutto il mondo la fondatrice del Movimento dei Focolari, di cui è in corso la Causa di beatificazione.

L’esistenza di Chiara, all’anagrafe Silvia, ha mostrato il profilo di una donna di fede, l’ha messa al primo posto e si è spesa per essa. «Un giorno – scriveva – ho visto una luce. Mi parve più bella delle altre cose belle e la seguii. Mi accorsi che era la Verità». Un percorso che non ha mai abbandonato, anche nella prova.

Chiara Lubich in una foto dei primi anni del Movimento

Chiara Lubich è stata una donna di speranza, alla continua ricerca della pienezza, una donna di amore: «Alla fine della vita – ricordava – porteremo via solo questo: l’amore. Il resto è nulla».

Una forza che ha contagiato la Chiesa, la politica, l’economia, la cultura, l’arte, la comunicazione. Che si è caratterizzata per l’apertura e il dialogo, in ambito religioso e non solo. Il frutto del pensiero di una donna capace di leggere i tempi moderni, la contemporaneità, fino agli ultimi giorni della sua vita.

Il suo messaggio non si è fermato con la morte, avvenuta il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa. Continua a riecheggiare e non può essere ignorato. Per questo l’anno del centenario è caratterizzato dal motto “Celebrare per incontrare”, perché non ci si stanchi mai, come ha ricordato la presidente del Movimento, Maria Voce, di «creare relazioni, di accogliere l’altro senza pregiudizi, senza idee preconcette, senza schemi, di fare da ponte con gli altri». Perché si continui ad essere riflesso della Vergine, presenza di Dio nel mondo. Ne abbiamo tanto bisogno.