Primo editoriale del nuovo direttore del giornale, Salvatore D’Angelo, sul tema ambientale. 

di Salvatore D’Angelo

Greta Thunberg da un lato, sei giovani di Sarno dall’altro. La prima lotta per l’ambiente, gli altri sono sospettati di aver appiccato l’incendio che la notte tra il 20 e il 21 settembre ha tenuto sotto scacco la città già ferita a morte per la frana del 1998. Esempi che richiamano i temi dell’ambiente e della salvaguardia del Creato, che interessano il nostro futuro.

La cronaca ha consumato quasi in contemporanea questi due volti della stessa medaglia. Mentre per una “ragazzata”, evidentemente sfuggita di mano – così si sono giustificati i sei giovani di cui cinque minorenni – è andato in fumo il monte Saretto e la sua ricca pineta, la giovane Greta parlava ai potenti del mondo costringendoli a fermarsi a riflettere sui risvolti che i cambiamenti climatici hanno sul nostro ecosistema e sulla nostra vita.

È la fotografia di come oggi le nuove generazioni si approcciano al mondo. C’è chi si disinteressa di tutto, rischiando di commettere leggerezze che possono costare caro, focalizzando la propria attenzione sulla superficialità, l’apparenza; e chi, invece, fa di tutto per interrogare l’umanità sulle reali necessità del pianeta.

Non tutti saranno d’accordo sullo stile e sul messaggio di Greta (per visione politica o concezione dell’ambientalismo), ma nessuno potrà dirsi contrario alla necessità di adottare una nuova condotta per evitare che il nostro ecosistema vada allo sfascio.

Servono più giovani che prendano seriamente la vita, senza perdersi nei rivoli dell’effimero; che non si trasformino in ladri di futuro, così monsignor Giudice ha definito gli artefici dell’incendio di Sarno. Facciamo in modo che nessuno ci rubi la prospettiva di un mondo migliore, dove tutti siamo impegnati in prima linea nella salvaguardia del Creato; che non rubi il suo stesso futuro.

La nostra condotta sia una lode concreta, a fatti e non a parole, al Creatore che ci ha donato sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. 

Raccolgo il testimone di questa rivista, per volontà del vescovo Giuseppe, che ringrazio per la fiducia, da don Andrea Annunziata e don Silvio Longobardi. La nostra è stata e rimarrà, insieme a tutta la redazione, una squadra. Il mio obiettivo è fare in modo che Insieme sia sempre più sentito come il giornale che è voce della nostra Chiesa e del nostro territorio. Un lavoro che cercherà di coinvolgere tutti, perché il tempo che ci sta davanti è una grande sfida da affrontare insieme.